ISENORDAL: Shores Of Mourning
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13/12/2019Isenordal: devo ammettere la mia ignoranza a proposito di questa band, ma grazie alla ristampa del loro primo full-length da parte di Prophecy Production ho piacevolmente scoperto il loro stile ricco di contrasti sonori. ‘Shores Of Mourning’, pubblicato originariamente nel 2017 solo su cassetta e formato digitale, trova finalmente la sua forma completa su cd e vinile. La band originaria di Seattle, nelle regioni del pacifico nord-occidentale, risente fortemente le influenze del proprio territorio sulla loro arte. La loro base di black metal pagano incontra i tratti del doom più estremo insieme ad una vena folk supportata dall’utilizzo di strumenti acustici come viola, violoncello, chitarre acustiche e pianoforte donando una vena dark al risultato finale. I brani hanno strutture complesse e durate corpose (non scendono mai sotto i sette minuti) ma le atmosfere sono davvero curate e non appesantiscono mai l’ascolto. Gli undici minuti della titletrack che apre il disco scorrono via tranquillamente grazie alle melodie folk degli archi e dell’organo contrapposti a momenti di riff furiosi e scream tipicamente black. Il lato doom corredato di growl e ritmiche lente ed ossessive arriva la suo picco su “To Tear The Veil Of Dreams” caricando le sonorità di violenza e cattiveria per tornare alla furia deflagrante del black. Le voci femminili suadenti accompagnano buona parte delle composizioni fino a sublimare nella conclusiva ballata “Cleansing Rites” che purifica davvero l’ascoltatore lasciandoci in uno stato di trance pacifica. La cifra stilistica dell’album risiede nei contrasti metaforicamente parlando si può parlare della bellezza della natura e della sua forza e minaccia mortale.
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