CARINOU: BOUND
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08/07/2004Curioso e particolare questo "Bound" dei Carinou, progetto di Fredrik Söderlund (Puissance) che stupisce per la proposta tutt'altro che prevedibile costruita assieme a Meggie Elfving (conosciuta per il contributo che ha dato alla scena elettro-pop svedese, basti pensare agli album dei "The Ark"). Il cd scorre su facili coordinate synth-pop rese oscure ed alternative grazie alla massiccia dose di elettronica dalle forti tinte goth. Il "Negative Metal" che è stato accostato dalla band stessa a questo lavoro, non si addice in verità a chiarire il genere musicale che contraddistingue il disco in questione in quanto di negativo, a parte i testi, non ci vedo poi molto e sinceramente di metal qui dentro ce n'è ben poco (a parte qualche ritmica di chitarra abbondantemente distorta e relativamente cattiva). Piuttosto, accosterei i Carinou ai Placebo più elettronici e ruffiani di qualche anno fa anche perchè la voce che guida i pezzi dell'album è dannatamente simile a quella di Brian Molko rendendo la somiglianza ancor più evidente (ascoltate l'opener "Vivid" ad esempio). La varietà dei pezzi rende piacevole l'ascolto e permette di avere un'ampia visione di quello che la band è in grado di produrre; si passa infatti dalle lente e sognanti "Alone" e "Carinou" alle più aggressive "Trust" e "Bound", dalla visionaria "Purge" alla seducente "Whore" etc. Già dal primo ascolto le canzoni riescono a colpire, rimangono impresse per le facili melodie che, anche se mai banali, creano momenti a volte dolci ed intensi, altre volte più maestosi e frenetici. Nonostante l'apparente commercialità, consiglio questo disco a chi è stanco della solite nuove uscite che hanno quel gusto di "già sentito" e soprattutto a chi l'elettronica non da così tanto fastidio.
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