INTERITUS DEI: IN MOTION...
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22/04/2009Band rumena al quarto disco in studio dedita ad un goth metal non del tutto assoggettato ai canoni del genere. Nei fatti, se l'intelaiatura di "In Motion" è prettamente gotica, i nostri fanno loro anche stilemi heavy classici - la trama chitarristica di "Arabia", esempio, sembra scritta da Steve Harris - e mostrano un'anima di fondo pagana che si rispecchia anche nella sostanza con "Pagan And Proud", titolo esplicativo e brano tra i migliori del lotto. Indicativamente, gli Interitus Dei fanno da sponda a band Paradise Lost e Moonspell, purtroppo non raggiungendo mai le loro vette interpretative. Siamo, ad ogni modo, su buoni livelli considerato il ciarpame che inonda i media dedicati - per la serie basta che ci sia scritto goth da qualche parte per promuovere più o meno chiunque come nuova grande realtà goth. Il disco parte bene con una serie di stoccate iniziali ben assortite e precise, poi da "The Portrait Of Pain" in avanti comincia una lenta discesa qualitativa che si assesta comunque su livelli accettabili, fino alla conclusiva cover metallizzata di "Hasta siempre comandante Che Guevara" che al di là o meno della passione politica che potrebbe accentuare/negare l'entusiasmo, è arrangiata ed interpretata con grande trasporto. Un dubbio, infine, lo solleva la voce, il cosiddetto lato "pulito", in quanto non riesce a dare la stessa spinta emotiva di quello cavernoso - a la Fernando Ribeiro, per intenderci. "In definitiva, "In Motion" resta un buon disco, materiale con una certa potenzialità che se sfruttata fino in fondo lo avrebbe reso appetibile anche a chi non segue esclusivamente una determinata sonorità.
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