INTERFERENZE: TRILOGY GREEN FRAGMENTS
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14/03/2012Rispetto al precedente album il duo fiorentino ammorbidisce i suoni e sposta la proposta più verso un synth-pop venato di mestizia, ma non rinunciando alla base industrial che tanto ci aveva impressionati con il doppio cd d'esordio 'V.1.1/V.1.2'. Migliora il songwriting, e la consapevolezza dei propri mezzi spinge gli Interferenze ad intraprendere il non facile percorso che li attende con una trilogia. Quindi 'Green Fragments' è la prima parte di un'opera che si districa tra inevitabili rimandi ai NIN, tappeti sintetici e vellutati in stile new wave, e più di uno spunto sul piano delle idee: "Hopes In November" ha la cadenza lirica del brit-pop durante le strofe, e "Bloodstains" presenta una sguaiatezza vocale strana che ricorda la disperazione sociale eruttata dal rap. Questo mentre la magia tormentata e delicatamente morbosa di "Hush" ricorda l'intensità electro-dark dei Diary Of Dreams, brano dall'impatto emotivo dirompente che nel semi-crescendo finale disturba a più non posso. Completa il lavoro "After The Rain", nenia meccanico-sinfonica che ratifica lo stato di grazia dei toscani ormai in grado di affrontare l'impegnativa sfida di tenere alto il livello espressivo per i due dischi che seguiranno. Conclusione suggestiva che chiude una porta nello stesso momento in cui ne apre un'altra.
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