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INFERNAL POETRY: NOT LIGHT BUT RATHER VISIBLE DARKNESS

data

27/12/2003
90


Genere: Death Metal
Etichetta: Self
Anno: 2001

Questo "Not Light But Rather Visible Darkness" degli Infernal Poetry (band di Ancona fresca autrice di un ottimo split con i Dark Lunacy e prossima al ritorno sul mercato con un nuovo cd) è sicuramente un ottimo esordio, che rivela un suono personale e ricercato, accompagnato da un esecuzione tecnica sopra le righe. Fin dai primi ascolti ciò che colpisce, del sound della band, è la capacità di creare un magma compatto e furioso ma segnato da prestazioni invididuali di prim'ordine: il cantante Paolo Ojeti passa con naturalezza dal growling, allo screaming fino a toni recitati (se ci avesse aggiunto anche il cantato pulito appena accennato in "'Till The Seventh Sky" sarebbe stato perfetto), seguito dalle asce di Christian Morbidoni e Daniele Galassi che alternano ad un riffing iper-intricato,assoli virtuosi ma ricchi di feeling; chiudono il cerchio la batteria di Andrea Rabuini (autentica piovra schiacciasassi prestata al metal) e il basso di Alessandro Infusini che per tutto il cd si prodiga in un assolo solitario contro il resto del gruppo! Ma tutto ciò sarebbe nulla se gli Infernal Poetry non avessero scritto anche degli ottimi brani: infatti il punto di forza di questo disco sta nella perfetta unione tra tecnica, melodia e brutalità, ma senza perdere mai di vista l'importanza del pezzo in se stesso. Così dopo un introduzione strumentale di stampo sinfonico, abbiamo due mazzate inumane come "'Till The Seventh Sky" e "From Mortal Body To Eternal Soul", dove si assiste ad un mix letale di brutal death floridiano, swedish sound e trovate tecniche di stampo prog. Su questa strada continuano le successive "Deviation In Sacrality" e "Pragmatic Gemini": la prima potentissima e con una coda finale ultra-virtuosistica all'ultimo lick; la seconda figlia di un impianto progressivo che esalta il duo ritmico Rabuini-Infusini (assolutamente grandioso nei suoi deliri musicali)e che ancora una volta lascia atterriti per potenza, cattiveria e intelligenza compositiva! Segue poi "Hellspawn" (dedicata all'eroe fumettistico creato da Todd McFarlane)un brano ultra-catchy e velocissimo, ma assai ricercato... peccato per l'assolo che rispetto agli altri presenti nel disco( ultra curati e virtuosi)appare un po' buttato lì alla meglio.L'ultimo brano("The Higher Cause")si apre, invece, col drumming sincopato del buon Rabuini e ancora una volta si assiste alla capacità della band di essere cattiva quanto il più ferale gruppo death e raffinata come una band di prog metal! Anche qui però devo tirare le orecchie al gruppo per un assolo scarsamente riuscito, che comunque non inficia un pezzo ancora una volta esaltante! Un discorso a parte lo meritano i 3 strumentali ("Wizard Touch Part 1", "Jester'S Elegy","Wizard Touch Part 2") che la band inserisce tra i brani cantati e dotati di un flavour classicheggiante ammaliante e da un esecuzione tecnica strepitosa….Soprattutto "Wizard Touch Part 1" lascia basiti per trovate virtuosistiche e feeling interpretativo. Gli altri appunti che muovo alla band sono una durata del disco un po' esigua("soli" 40 minuti….fateci godere di più!) e una produzione che seppur valida e potente non è "boombastica" come il genere richiederebbe! Per il resto si tratta di un esordio coi fiocchi, che mi sento di consigliare a chiunque ami il death sia floridiano che svedese e non ricerchi la sola brutalità a tutti costi, ma desideri anche perizia tecnica e ricerca musicale, insomma, in generale, a chi desideri una sana dose di "potenza intelligente"!

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