INCANTATION: DIABOLICAL CONQUEST
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09/11/2008Ritorno alle scene per uno degli act più rappresentativi dell'underground statunitense. Blasfemi e senza compromessi come sempre, i nostri si ripresentano con questo bellissimo disco, che va a rinfoltire quanto realizzato nelle uscite precedenti, ritenute dai più i veri capolavori della band. Il sound è sempre quello, ossia un Death metal cadenzatissimo e spaventosamente marcio e oscuro, capace di far male sia con le sue sfuriate che con i granitici e pesantissimi rallentamenti. Tecnicamente, registriamo un certo miglioramento, con un riffing tagliente e azzeccatissimo, capace di prendere velocità e cattiveria per incupirsi e appesantirsi oltremodo, sprofondando l'ascoltatore nei meandri più oscuri dell'Inferno, luogo da dove sembra provenire il growl di Daniel Corchado. La brutalità dell'opener "Impending Diabolical Conquest" e della successiva "Desecration (Of The Heavenly Graceful)" sono l'inizio perfetto per un album destinato a sfiancare le orecchie dell'ignaro ascoltatore, che in una discesa infernale nelle zone più oscure dell'animo si ritrova poi di fronte all'elaborata e crudele "Shadows Of The Ancient Empire", tutta un muscolare e granitico cambio di tempo, piena di brutali accelerazioni e funerei rallentamenti, che ne fanno uno dei migliori brani dell'album, senza contare la monumentale chiusura affidata alla lunghissima "Unto Infinite Twilight / Majesty Of Infernal Damnation", dall'iniziale incedere mastodontico e funereo che si evolve in un'esplosione di pura violenza. Altro non resta da dire che gli amanti del Death made in Usa e delle sonorità violente e pesanti qui troveranno pane per i loro (durissimi) denti.
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