HIMSA: HAIL HORROR
data
14/02/2006In seguito all’ottimo “Courting Tragedy And Disaster” del 2003 che li aveva fatti esplodere soprattutto negli States, gli Himsa, alfieri più rappresentativi del thrashcore moderno tornano a farsi vivi con questo “Hail Horror” sempre per Prosthetic Records, label che almeno oltreoceano se la passa di lusso viste le sonorità trattate. Per andare dritti al sodo la proposta degli Himsa può essere descritta brevemente con ‘thrash/death svedese con hardcore vocals’, ed effettivamente “Hail Horror” non è che un concentrato dei migliori aspetti di queste correnti musicali. Fin dall’opener “Anathema”, incalzata dalla dinamica “Sleezevil”, abbiamo davanti una band conscia dei propri mezzi, ricca di talento nel cesellare riff, assoli e melodie indelebili ma che sa abilmente ricondurci alla brutale ruvidità grazie all’ugola di John Pettibone, screamer d’eccezione. A differenza delle infinite clone bands che girano tuttora in scandinavia (mi vengono in mente gli Evildoer o gli ormai in caduta libera Construcdead) gli Himsa evitano di cadere nel facile tranello della ripetitività; un manipolo di brani equamente validi, con gli apici toccati in corrispondenza di “Pestilence”, la melodica “Wither”, “Seminal”, “Wolfchild” e “Calling In Silent”. “Hail Horror” è un disco che fa male, da qualsiasi parte lo si ascolti. E quando si ha davanti tanta rabbia che cola, e tante melodie vincenti l’originalità passa in secondo piano.
Commenti