HEX A.D.: Netherworld Triumphant
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07/01/2019Arriva direttamente dagli anni settanta un’ eco carica di emozioni, tuffo al cuore di atmosfere e strutture che attinge ai primi vagiti del doom rock, con riferimenti ad un progressive anch’esso vetusto e pennellate di heavy. Album che ha in sé molteplici citazioni, partendo da Yes, Genesis, Black Sabbath, con monolitici lapilli di Cathedral e Candlemass. C’è un non so che di ancestrale tra le note, un’espressività horror che aleggia e che dona un fascino, anche stavolta passato, al disco. 'Netherworld Triumphant' mesce gli hammond alla concretezza dell’heavy, con sofisticare divagazioni progressive. Orpelli e poi tanta passione, in un disco che non inventa nulla e che non sposta l’indice di gradimento al filone. Resta però la bellezza delle melodie e quella polvere magica a far sognare l’ascoltatore, in una miscela che, come pozione ci mostra immagini esoteriche e ci trasporta in rituali pagani. L’intro di pianoforte apre la pista ad ambientazioni di terrore, ricordandoci la fiabesca figura degli Uriah Heep. Un album piacevole che intrattiene gli amanti della old school e chi ama la buona musica, soprattutto quella ricca di armonie e di oniriche suite strumentali. Netherworld Triumphant non fa gridare al miracolo, ma riesce ad essere un’ottima compagnia se si vuole incrociare un hard rock di questa pasta. Non c’è nulla di personale o innovativo, rispetto alle bands citate e nessun motivo particolare per cui abbandanare l’ascolto di quelle a favore degli Hex A.D., ma resta, alla fine dell’ascolto, un mite appagamento.
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