HESS: LIVING IN YESTERDAY
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07/08/2012Ritorno solista per l'ex ugola degli Harem Scarem - band a dir poco rara nel panorama AOR/melodic rock grazie alla sua capacità di presentarsi davanti ad una scena alquanto immobile sotto il profilo delle idee con un vestito tutto nuovo, ma con lo spirito di fondo immutato. Dopo diversi anni dal precedente, e dopo l'uscita più recente sotto il monicker First Signal, l'artista canadese ci propone un album all'altezza delle aspettative. Suoni cristallini, produzione scintillante, brani dall'appeal melodico spiccato e (quasi) mai scontato, e contraddistinti da quel tocco di modernità che fa da ponte con quanto composto in precedenza con la band madre. L'unica pecca è quella di non riuscire a tenere alto il livello qualitativo per tutta la durate del disco, mancanza che rende 'Living In Yesterday' un disco si di gran valore, ma incompleto. Se tutti i brani godessero della classe della title track, dell'urgenza melodica di "It's Over", "Nothing Lasts Forever" e "What If", allora staremmo qui a parlare di un lavoro esaltante. Purtroppo l'album cala in alcuni punti e qualche traccia non regge il confronto con quelle sopra citate, però stiamo comunque parlando di un disco di melodic rock che non stagna, che non s'impantana nella melma da cui la scena fatica ad uscire da anni a questa parte, e che non annoia anche quando non si esprime al meglio. Virtù quest'ultima che lascia sempre emergere il talento in un mare di mestieranti: in pratica, Harry Hess in meno di quaranta minuti si lascia alle spalle una carovana di band inutili, vecchie e nuove, sorpassandole in scioltezza in fatto di creatività e freschezza.
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