HEIMDALL: Hephaestus
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08/09/2023Gli Heimdall avevano pubblicato alcuni album tra la fine degli anni '90 e gli inizi degli anni 2000 (in particolare, vogliamo menzionare i primi due, "Lord Of The Sky" e "The Temple Of Theli") e, dopo essersi sciolti, erano ritornati nel 2013 con un album dedicato al poema epico dell'Eneide ("Aeneid"). Devono trascorrere tuttavia altri dieci anni per poter ascoltare questo nuovo lavoro del gruppo salernitano, fondato sul trio storico dei fratelli Calluori e del chitarrista Carmelo Claps, con la conferma dell'ottimo cantante Gandolfo Ferro, mentre al basso viene reclutato Franco Amoroso. L'album, intitolato "Aephaestus", stavolta non è un concept, ma si tratta di un disco per certi versi anche alquanto vario: nella tracklist, infatti, troviamo un pezzo heavy alla Dio come la titletrack, accanto a tracce power/speed piuttosto canoniche come "Masquerade" o "Power". Ancora, "Till The End Of Time" è una sorta di ballad in crescendo, mentre "Spellcaster" è particolarmente ricco di tastiere e orchestrazioni. Tra gli highlight, annoveriamo un bel brano power come "King", ma anche "The Runes", con degli efficaci cori gotici e "We Are One", un bel pezzo fortemente anthemico. Completa la tracklist una bella versione della celeberrima "The Show Must Go On" dei Queen. Insomma, "Hephaestus" rappresenta un gradito ritorno per una band che sa senz'altro dire la sua e che ormai può vantare una certa esperienza, per cui ci farebbe senz'altro piacere poterli ascoltare con una certa continuità, senza per forza dover aspettare decenni tra un album e il successivo.
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