HAREM SCAREM: HIGHER
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13/09/2003Ne ero sicuro. Ero sicuro che anche questa volta non mi avrebbero deluso, e così è stato. Spesso non ci si rende conto di quanto difficile sia ripetersi ad alti livelli, ma loro, i true-rockers canadesi, se ne sbattono delle mode e del tempo e vanno avanti dritti per la loro strada, sfornando grandi dischi uno dopo l'altro. Ma allora perché temevo così tanto per questa nuova fatica in studio? Perché restare in ansia per un intero mese quando si è certi di ciò che si avrà a breve tra le proprie mani? Dopo numerose ricerche introspettive, tutto è presto detto: speravo semplicemente che i musicisti d'oltreoceano continuassero il loro corso nelle lande dell'incontaminato hard-melodico, senza ripercorrere le strade già tracciate dalla ormai nauseante parentesi "Rubber". Detto fatto. Niente pop d'avanguardia, niente sconfinamenti nel moderno obbligato, niente di eretico o sperimentale; solo chitarre rock dalle forte tinte melodiche, quelle vere, sane, genuine, come fatte dalla nonna. Un Harry Hess sempre in magnifica forma, una sezione ritmica essenziale ed efficiente, una serie di composizioni che nella loro breve durata riescono a dire tutto, ma proprio tutto, quello che andrebbe raccontato. "Reach", "Higher", "Run And Hide", "Lost" sono solo alcuni dei titoli delle tracce meglio riuscite, perfetti simboli di tutto ciò che è stato enunciato sinora, perfetti esempi di quello che deve essere il rock melodico nel terzo millennio. Ogni arpeggio un piccolo gioiello, ogni passaggio qualcosa di familiare ma sempre fresco, ogni nota un debito abbraccio a ciò che amiamo dal profondo, in uno stile che molti danno ormai per morto ma che risorge tempestivamente ad ogni accenno di oblio ed abbandono. Una grande band, un grande sound, un grande album: il perfetto (e forse scontato) sunto di quello che vi regaleranno i nostri paladini, dimoratisi ìn casa Frontiers. E poco importa, se alla fine di tutto, non ho nominato nemmeno una volta il loro celeberrimo nome: quando si parla di Harem Scarem, infatti, suddette citazioni divengono superflue, inutili, scontate.
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