GRAVE DIGGER: Fields Of Blood
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08/06/2020Ventesimo album per il quarantesimo anniversario dei Grave Digger. Nuovo lavoro che ci porta nella loro rappresentazione musicale e sanguinolenta della Scozia, da qui il titolo anche dell’album: ‘Fields of Blood’. Veniamo introdotti da “The Clansman’s Journey” che apre con una marcia scozzese, che ci proietta nella seconda traccia: “All For The Kingdom”, che presenta come punti di forza certamente l’assolo di chitarra di Axel “Ironfinger” Ritt ed i cori con la presenza mastodontica della voce di Chris “Reaper” Boltendahl. I vocalizzi di Chris si ripresentano poi in tutto il loro splendore nella canzone “Freedom”, accompagnati dalla azzeccatissima parte strumentale, nella quale un occhio di riguardo va fatto per la batteria, maneggiata con maestria da Marcus Kniep, senza la quale non si potrebbe immaginare la suddetta canzone, che riesce nella semplicità dei suoi testi in collaborazione con il lavoro degli altri artisti a trasmettere l’euforia dei campi di battaglia. In Scozia si torna con prepotenza con un’introduzione di cornamusa, che ritorna verso la conclusione accompagnata da un altro breve, ma marcato assolo di chitarra in “Heart Of Scotland”. C’è bisogno di sottolineare anche la bellissima “Tausand Tears”, una ballad che si frappone a chetare le nostre orecchie e renderle di nuovo pronte per la seconda metà dell’album, fino a “Requiem For The Fallen”, traccia esclusivamente strumentale che con melanconia chiude il tutto. Le idee non mancavano e di certo hanno dato i loro frutti, un lavoro che dimostra che essere dei bravi artisti vuol dire anche non perdere inveentiva nonostante gli anni di carriera e di vita alle spalle.
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