GOROD: A PERFECT ABSOLUTION
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19/03/2012Nuovo album per i deathster d'oltralpe che, dopo il mirabolante lavoro di qualche anno fa, si ripresentano con le otto tracce di 'A Perfect Absolution' che ci mostrano una band che ha messo in discussione diversi elementi del suo sound per proporre qualcosa di meno violento e più tecnico. L'opener "Birds Of Sulphur" inizia con un'intro e poi parti coi riff tecnici e i break di rito. Pause, stacchetti, groove, digressioni melodiche, riff dissonanti. Le premesse sono buone, però l'eccessiva pulizia della produzione copre il tutto con una patina di plastica. Ciò che si nota è il gusto squisitamente heavy per la solistica, ovviamente mediato col sound e con la tecnica spaventosa dei nostri. Bella "Elements And Spirits", un quasi-tributo agli Atheist con la struttura più fusion che metal. Segnaliamo le due tracce conclusive, la scleratissima "Varangian Paradise" con i suoi riff spastici e l'evoluzione samba, e "Tribute Of Blood" coi suoi tempi assurdi e i riff in un contro-tempo serrato e scandito, quasi industrial. Un bel disco, suonato divinamente e con qualche spunto interessante, però freddino rispetto ai lavori precedenti e un po' troppo perso in onanismi che vanno a sopperire un lavoro a tratti incompleto nel songwriting.
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