GODS OF FIRE: WRATH OF THE GODS
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04/11/2004Gli Dei del Fuoco ci presentano l'Ira degli Dei. E fin qui, poco di nuovo: quanti gruppi si sono presentati con nomi altisonanti e titoli ancor più di presa? Un'infinità. Quando poi iniziamo l'ascolto, scopriamo che l'ira di questi Dei è alquanto blanda: nulla di estremo, nulla di trascendentale. Anzi, volendo ben vedere sarebbe quasi più un buon Hard Rock che un sano Heavy Metal. Se non che, si percepisce qualcosa di più. Di vecchio ed innovativo al tempo stesso. Di fuori posto eppur logico. Qualcosa che, per il sottoscritto, rende necessario ed interessante un buon ascolto, di quelli ben approfonditi. Cos'è quel qualcosa di particolare è un po' complicato da spiegare; si potrebbe tentare di spiegare con un "avete presente le stranezze della scena americana? Quegli strani ibridi che solo loro sanno partorire? Ecco, quello." E non si sarebbe detto nulla, ma l'idea sarebbe quella giusta. Perchè non è facile descrivere la musica di un gruppo che coniuga stili differenti come riff smaccatamente NWOBHM, quasi alla Iron Maiden del periodo ottantiano inoltrato, per intenderci, con passi ritmici da Hard Rock post-AC/DC, ed una voce che si sposa perfettamente con passaggi da Blue Oyster Cult. Quello che è certo è che le influenze siano tutte di stampo prettamente ottantiano. Forse è anche per questo che è difficile parlare di questa particolare musica. L'impressione è pressappoco quella di ascoltare per la prima volta il Grunge dei Pearl Jam: nulla di estremamente nuovo, ma fondamentalmente qualcosa di piacevolmente fuori posto. Un'ultima nota: l'acquisto è, almeno per il momento, possibile solo tramite il sito internet del gruppo.
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