FIREWIND: Immortals
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03/02/2017Ennesimo validissimo lavoro quello realizzato dalla band capitananta dal talentuoso axeman ellenico, il primo con l'affidamento del microfono nelle mani del tedesco Henning Basse (non del tutto sconosciuto data la sua militanza nei Souls Of Season), cantante dalla timbrica piuttosto roca che potrebbe, fatte le debite proporzioni, ricordare benissimo un certo Jeff Scott Soto e che riesce a portare a compimento il suo lavoro in maniera assolutamente convincente. Rispetto al precedente 'Few Against Mary', che già segnava un deciso ingresso verso il melodic power metal di matrice teutonica, viene amplificata la componente epica, e l'opener up-tempo "Hands Of Time" ne è la più evidente esemplificazione con la chitarra di Gus G. in grande spolvero, veramente abile nella creazione di riff massicci ed ispirati assoli ricchi di gusto, mentre il resto della band si dimostra come sempre molto compatto ed estremamente puntuale nella sezione ritmica. La lunga pausa deve comunque aver giovato al gruppo perchè i brani di questo concept ispirato alla storia del loro paese appaiono freschi e realizzati con estrema cura nei particolari, gli arrangiamenti del tastierista Bob Katsionis sono di ottima fattura, anche se a volte tendono un pochino a echeggiare gli Stratovarius (splendido in ogni caso l'intro nella bellissima "Back On The Throne"). Certo, i cliché sono sempre dietro l'angolo e ci si sarebbe aspettato una maggiore audacia in termini compositivi, ma l'abilità dei musicisti, l'impatto travolgente, la fierezza del sound e il gusto melodico riescono pienamente a fronteggiare questo elemento di criticità. Eccellente il mixaggio e la masterizzazione da parte di Dennis Ward che ha oltretutto dato una mano a Gus G. in fase di stesura dei brani.
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