F5: THE RECKONING
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19/01/2009Band con base in Arizona qui al secondo lavoro che vede coinvolti Dave Ellefson e Jimmy DeGrasso. Una sezione ritmica che potrebbe instillare già probabili riscontri positivi in merito a "The Reckoning" tra i lettori. Invece, non è proprio così. Meglio, non lo è per buona parte. Il disco di per sé non è malvagio, buon heavy-power americano che ricorda molto nella forma gli Armored Saint - ma non nella sostanza. Qualche melodia vincente, guitarwork abbastanza ispirato ed una sezione ritmica compatta non alzano il livello di un album che ha il grosso difetto di risultare praticamente piatto. Brani che strutturalmente sono uguali, inducono dopo qualche ascolto a non riuscire più a distinguerne uno dall'altro. Se poi consideriamo che sul piano qualitativo siamo sugli stessi livelli - mediamente sulla sufficienza - allora si fa presto a tirare le somme ed a concludere che il disco pecca di appeal. La produzione fa la sua parte nel tenere appena a galla "The Reckoning": suoni ovattati che rimandano, ahinoi, al bel tempo che fu. Solo le chitarre di tanto in tanto si mostrano moderne e grasse, distorte, ma nel contesto perdono qualsiasi ascendenza di spessore. Eppure l'inizio è buono con l'accoppiata "No Excuse" e "I Am The Taker",martellante e in-your-face, poi man mano affiora una stanchezza compositiva che ripropone in pratica sempre lo stesso brano. Da par suo Dale Steele fa poco per ovviare a questa piattezza, buona potenza, ma monocorde e linee vocali mai memorabili. In definitiva, un lavoro appena sufficiente che desterà l'interesse di qualche curioso, ma che terrà alla larga buona parte degli amanti della musica pesante.
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