DORN: SPIEGEL DER UNENDLICHKEIT
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28/03/2007Difficile entrare nel fantasioso mondo dei Dorn che con questo nuovo 'Spiegel Der Unendlichkeit' (specchio dell'infinito) arrivano a siglare il quinto full-lenght album, tutti per la CCP Records. Difficile perché la musica proposta dal neo terzetto di Berlino (GER) è talmente stratificata e multi-livello che è davvero facile perdersi in essa. Difatti vi si possono tranquillamente trovare influenze sia del death metal più moderno e avanguardista sia del gothic più sinfonico ed orchestrale oltre ad un feeling riconducibile ad un certo modo di suonare BM moderno. In particolare le atmosfere proprie mi hanno ricordato i Rammstein e i Crematory (ascoltate "Kaltes Herz" e poi ditemi se non ho ragione...). Il cantato rigorosamente in lingua madre rende molto ostico potersi avvicinare ai testi e quindi alle temariche affrontate nelle dieci tracce del disco, e se a ciò vi uniamo una certa prolissità di fondo che cerca di coniugare troppe cose, troppi stili e generi differenti risultando una chimera neanche tanto cucita bene, viene fuori che 'Spiegel Der Unendlichkeit' risulta essere un ascolto tutt'altro che facile per un neofita che non conosca per nulla i Dorn. I Dorn come i Crematory influenzati dal BM melodico? Probabilmente una bestemmia per i veri conoscitori di questi due gruppi, ma non del tutto lontano dalla verità, soprattutto dopo non molti ascolti. Insomma un prodotto di discreto livello che accanto a momenti più accattivanti e dinamici contrappone dei frangenti più lenti, dove si genera caos fra le molteplici influenze presenti, lasciando l'ascoltatore come basito... davvero un peccato perchè sia la registrazione che l'aspetto esteriore del disco danno l'idea di un qualcosa di estremamente elaborato e ben congeniato per non soddisfare i palati più esigenti.
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