DIABLO SWING ORCHESTRA: THE BUTCHER'S BALLROOM
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25/09/2007Uscita estremamente bizzarra quella targata Diablo Swing Orchestra (DSO): il combo di Stoccolma unisce, in modo assolutamente geniale, cantato lirico, swing jazz, mexican style e divagazioni metalliche. Il risultato è un platter assolutamente stravagante ed originale, che non mancherà di stupirvi ed ammaliarvi attraverso i due atti in cui è suddiviso. Il gruppo svedese si rifà ad una orchestra del proprio paese che suonava nel 1501, e che univa vari strati sociali eseguendo musica come nessun altro. La chiesa del tempo non vedeva di buon occhio la cosa e riuscì a fermare la musica dell'orchestra. Nel 2003 (ben 500 anni dopo!) due degli originali discendenti di quell'inimitabile gruppo si conobbero per caso e decisero di seguire le orme dei loro avi. Naturalmente il tipo di musica ha un target indirizzato verso i giorni nostri, anche se devo dire che sembra, il più delle volte, di sentir suonare un'orchestra anzichè un gruppo rock. Quindi capite come è difficile spiegarvi a parole lo spettacolare mix sonoro realizzato dal sestetto: una capatina sul sito o sul myspace della band sarà sufficente per aprirvi la strada verso nuovi ed inesplorati lidi, in cui è possibile trovare (tra le altre) "D'Angelo", aria lirica cantata interamente in italiano e "Poetic Pitbull Revolution", improbabile miscuglio fra Nightwish e musica popolare messicana. Insomma i DSO stupisco per originalità della proposta, per coraggio e per tasso tecnico (soprattutto la singer Annlouice Loegdlund ): sembra proprio che la strada scelta sia quella giusta per venerare e seguire gli avi, e speriamo che anche la musica di questi ragazzi riesca ad unire ceti sociali e razze diverse per creare un mondo migliore. La produzione è di ottimo livello, mentre abbastanza banale ed anonima risulta la cover: in definitiva un disco che saprà condurvi verso nuovi ambiti musicali, se solo avrete la pazienza di ascoltare senza preconcetti quello che i Diablo Swing Orchestra propongono.
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