DEICIDE: SERPENTS OF THE LIGHT
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04/03/2007Preparate il caprone e l'altare (sconsacrato) per il sacrificio: dopo due lunghi anni sono tornati i deathster più blasfemi e chiacchierati della scena: i floridiani Deicide. Da un primo approccio, si nota subito che in 'Serpents Of The Light' la formula di Benton e soci comincia a perdere smalto e originalità. Quest'album, infatti, per quanto ben suonato, sembra non riesca neppure ad avvicinarsi ai lavori precedenti (soprattutto a 'Legion'). Ora, con questo non voglio dire che non sia un buon disco (tutt'altro), ma che le idee nuove cominciano a latitare, per i quattro di Tampa. L'attitudine, punto di forza (ma anche Tallone d'Achille) della band, certamente non manca in 'Serpents', e penso sia assodato che la musica dei Deicide sia assolutmente monotematica e a senso unico, e anzi, in questo album troviamo la celeberrima 'Bastards Of Christ', pezzo immancabile nei live show dei deathster, che, se vogliamo, rappresenta una nuova 'arma' da usare nella crociata anti-cristiana che i Deicide hanno intrapreso fin dai loro primi giorni. In un discorso strettamente musicale, la prova della band risulta efficace e convincente: Benton si è dimostrato per l'ennesima volta un ottimo vocalist, capace di rendere perfettamente in musica l'estrema malvagità che spicca dei suoi testi; i fratelli Hoffman hanno prodotto un'ottima prova solistica, mentre sui riff non credo si pssa dire lo stesso, per i motivi citati sopra; come al solito positiva la prova di Asheim dietro le pelli, che si conferma uno dei migliori batteristi death in circolazione. Insomma, il lavoro è nell'insieme molto violento e compatto, carico di rabbia e attitudine, come i Deicide ci hanno abituati, ma la sensazione che si ha nell'ascoltarlo è: "già visto, già sentito". Un preludio all'abisso creativo che conosceranno i Deicide nei tardi anni 90.
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