DEFILED: Towards Inevitable Ruin
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28/07/2016I Defiled da buoni giapponesi sono strani e ci sono simpatici. Soprattutto devono esserlo per il boss della S.o.M. che da anni ne pubblica le pur non esaltanti gesta musicali. Gli siamo grati per aver divulgato il verbo estremo in posti come Mongolia, Nepal e Bangladesh, ma mi sa che stavolta i quattro navigati deathsters del Sol Levante sono indifendibili. Il loro death metal non ha mai brillato, ma era comunque degno di nota. Forse la band sapeva che se avesse fatto il solito album 'brutal', il dimenticatoio sarebbe restato il suo domicilio; e allora quale migliore idea che fare un discaccio vecchio stile, confusionario, povero di idee e registrato coi piedi! A questo punto interviene l'etichetta che, presentando il promo, ne sottolinea proprio la produzione, volutamente low-fi, per rimarcare l'attitudine punk del combo nipponico. Ci dispiace, ma in queste dodici tracce c'è davvero poco di cui discutere. Quel po' di groove presente in passato è totalmente sparito, e con lui il suono del basso, unico strumento che, soprattutto nel precedente 'In Crisis', regalava un po' di corposità ai pezzi, nel loro insieme troppo banali e scontati. Alla fine, i primi due brani risultano i più divertenti e meglio riusciti dell'intero lavoro, che ad un primo ascolto ci hanno fatto pensare un pochino all'indegno 'Illud Divinum Insanus', col loro ritmo marziale che contemporaneamente, ti fa storcere la bocca e battere il piede a tempo.
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