DEE SNIDER: Leave A Scar
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08/09/2021Abbiamo bisogno di un personaggio come Dee Snider. Tra le grandi icone dell’hard & heavy, il leader della sorella storta ogni tanto ci ricorda che, per fortuna, non è ancora arrivato il momento di appendere il microfono al chiodo. E che Dio (del metallo, ovviamente) lo abbia in gloria vista la bontà di ‘Leave A Scar’. Per chi scrive è il suo miglior album registrato fuori dalla band madre, almeno dai tempi del debutto con i Widowmaker (era il 1992), recuperando quella cattiveria ed attitudine di cui Snider non può farne a meno. Gli viene incontro Jamey Jasta, il frontman degli Hatebreed il quale gli ha cucito addosso l’abito perfetto per rendere al meglio con suoni potenti e fragorosi; il resto lo fa un’ottima band a supporto, ma soprattutto una manciata di tracce tostissime che non vedono l’ora di deflagrare durante i live set. Anthem d’assalto cantati a squarciagola da Snider, ancora in grandissima forma (ma come fa!?), con il fisico tonico e con la solita grinta che da sempre lo contraddistingue. Simpatica e riuscita la collaborazione con George “Corpsegrinder” Fisher, a garanzia di un album energizzato, indirizzato per le coronarie fortificate, con tanto di cori mosh old style thrash metal. C’è parecchio da divertirsi durante l’ascolto di ‘Leave A Scar’, un dischetto che non denuncia alcun calo, ma che tiene l’ascoltatore inchiodato alla poltrona: stay hungry!
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