DANZIG: Black Laden Sun
data
20/06/2017Glenn Danzig ex Misfits e Samhain torna alla musica a distanza di due anni da 'Skeletons', raccolta di sole cover di brani anni '60, e ad oltre sette dalle ultime release industrialoidi che hanno notevolmente abbassato le sue quotazioni. Per la verità anche il nuovo lavoro non parte con la giusta marcia, le prime tre tracce si barcamenano tra heavy doom/sludge e thrash carico di groove (bello il riffing in "Devil On Hwy 9", ma il vocalist è quasi afono, troppo monotono il brano omonimo prima di un finale a sorpresa), denotano poche idee, peraltro reiterate per tutta la durata dei brani tanto da farli risultare ripetitivi. Da “Last Ride”, damblè la musica cambia, ci ritroviamo un pezzone à la Elvis Presley (sua ispirazione da sempre), ottimamente prodotto e che segna il passo rispetto a quanto finora ascoltato; ne deriva che la produzione delle precedenti tracce le penalizza oltremodo (seconda chitarra e basso quasi inesistenti nel mix), perché tende ad appiattire i suoni. I riff e diverse armoniche sembrano rubati dai dischi dei Black Label Society e dal passato di Tommy Victor con i Prong, ma rispetto alle ultime prove scialbe dei Danzig il disco non è brutto. Qualche testo stucchevole e banale, vedi "Pull The Sun" ("I pull the sun into your eyes, I pull the stars out of the night, I give 'em to you until we die"), alcune tracce trascurabili, qualche mezza idea buttata qua e là, tanto mestiere, una line-up di grande livello (oltre al già citato Tommy Victor alla chitarra, troviamo Johnny Kelly alla batteria = Type O Negative, e definire scolastico il suo drumming è un eufemismo), risultato una sufficenza stiracchiata visto l'arsenale messo in campo. Un ritorno al passato, alle sonorità semplici (a volte un pò troppo), ma il disco nonostante tutto scorre, a volte lentamente ma scorre.
Commenti