CONSTANCIA: IV Evermore

I Constancia sono una band formatasi nel lontano 2007 per iniziativa del tastierista Mikael Rosengren (ex Token), ben presto coadiuvato dal chitarrista Janne Stark (Overdrive, Grand Design, Locomotive Breath, ecc.) e dal batterista Peter “TrumPeter” Svensson (Mercy, Faith, Overheat, Locomotive Breath, Mountain of Power), ai quali si è unito l'attuale cantante Pete Godfrey (In Faith, Blood Red Saints) in occasione del loro terzo album. La band ama definire la propria musica come "melogressive hard rock", vale a dire "melodic", "progressive" e hard rock. Questo loro quarto album, intitolato, utilizzando una sorta di gioco di parole "IV Evermore", arriva in tempi più veloci rispetto alle loro abitudini, dato che finora c'era sempre stata una distanza di sei anni tra un album e l'altro, mentre stavolta ne sono passati solo tre. Tenendo fede alla loro definizione, in questo lavoro, tutto sommato, non si riscontra una significativa presenza di progressive, ma lo stile si mantiene senz'altro su un hard rock melodico, che nei passaggi meno aggressivi si avvicina un po' all'AOR. In linea di massima, comunque, Stark opta per riff decisi, che ben s'inseriscono in canzoni vivaci sia in quanto a ritmi che a melodie. In tal senso, si mettono senz'altro in evidenza soprattutto le tracce iniziali, ovvero "Evermore", "Feel My Heartbeat", "Higher" e "My Redemption", mentre un pezzo come "Build This House" appare più come una sorta di mid-tempo. In generale, i brani funzionano senz'altro bene e riescono ad essere alquanto coinvolgenti. Un limite sembra però essere costituito dal fatto che spesso alcuni passaggi o melodie sanno troppo di "già sentito" e anche le influenze della band spesso rimangono piuttosto forti: giusto per fare qualche esempio, su "Evermore" in alcune parti si sentono decisi rimandi ai Def Leppard o su "Live Life On The Run" ai Bon Jovi, ma situazioni simili si possono riscontrare praticamente su tutti i brani o quasi. Diciamo che, magari, dopo ben diciassette anni di attività, ci saremmo aspettati che le varie influenze fossero state ormai inglobate dalla band in uno stile un po' più personale, mentre ciò non sempre avviene e questo accentua dunque ulteriormente quella sensazione di non grande originalità a cui accennavamo poco sopra. C'è anche da evidenziare come questo approccio più aggressivo o hard rock oriented finisca per ridurre ad un ruolo più marginale le tastiere di Rosenberg, che sembra spesso doversi sforzare non poco per ritagliarsi spazio in mezzo ai riff e ai ritmi messi in piedi dal duo Stark/Svensson. In conclusione, "IV Evermore" è un buon disco di hard rock melodico, con tante belle canzoni, che però, a nostro avviso, per il suo potenziale, con alcuni accorgimenti, anche a livello di songwriting e arrangiamenti, avrebbe potuto essere ancora più incisivo ed emergere maggiormente rispetto ad altre uscite in ambito hard rock.