COMBO DE LA MUERTE: TROPICAL STEEL
data
13/03/2008Nel panorama delle rivisitazioni cercano il loro spazio i Combo De La Muerte, ottetto di provenienza mista (Cuba, Germania ed Italia) che presenta un "Voodoo Latin Jazz" dalle tinte molto Latin, abbastanza Jazz e poco Voodoo. L'idea di fondo è di riproporre in una chiave musicale completamente rivista una serie di classici che hanno già fatto la storia, sia quella con la S maiuscola che quella più modesta del mondo delle cover ed, appunto, delle rivisitazioni. Si spazia dai Judas Priest ai Napalm Death passando per i Manowar ed altri ancora: un "fritto misto" di originali, un piatto unico che riesce a mescolare sapientemente pezzi che, altrimenti, nulla avrebbero a che fare l'uno con l'altro. Il risultato è interessante, intrigante, spiritoso, rilassante. I ragazzi sono musicisti in gamba e lo dimostrano, senza mai eccedere e mantenendosi fedeli al progetto di ottenere un sound coerente a prescindere dai differentissimi generi dei pezzi originali. Ciò che ovviamente manca ad un disco del genere è il pathos, la capacità di suscitare un crescendo emotivo che è forse uno dei principali presupposti per l'Heavy Metal in qualunque sua manifestazione. Il che è un po' come dire che alla logica del progetto manca quel qualcosa in più che giustifichi la scelta dei "brani-fonte": poteva essere tutt'altra musica, per quanto se ne può evincere. Certo il prodotto nel complesso risulta buono ed anzi gradevole; ma più che una serata di relax domestico non mi sembra possa dare: poltrona, luci soffuse, rum, e da domani cambio disco. In tutta sincerità, non so quando lo riascolterò.
Commenti