BLUE HOUR GHOSTS: Blue Hour Ghosts
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28/11/2016Ancor prima di ascoltare questo debut album dei Blue Hour Ghosts, l'attenzione ricade sulla cover. Minimalista, ma al tempo stesso incuriosisce e non poco perchè, con un biglietto da visita di questo tipo, il disco potrebbe contenere qualsiasi cosa al suo interno. Le attese non vengono certo tradite, lo stereo si scalda in un attimo con l'alternative metal dei Blue Hour Ghosts. Di cosa si tratta nello specifico? Ogni brano ha una sua storia, nonostante il filo conduttore sia questo modern metal influenzato dal prog di ultima generazione - Porcupine Tree, Psychotic Waltz giusto per fare qualche nome - mentre le sfumature drammatiche mi fanno scomodare nomi Katatonia, Anathema ed Amorphis. Si evince quanto i Blue Hour Ghosts amino sconfinare in più generi, senza mai porsi limiti. E certo non finisce qui: le chitarre di Diego Angeli e Francesco Poggi sono taglienti, disegnano trame tanto vicine a quel prog metal di scuola Fates Warning. E scusate se è poco. Questa è una band da tenere in assoluta considerazione, dall’elevata caratura tecnica. Abbiamo già parlato delle sei corde, ma che dire poi della sezione ritmica? Andrea Bartolacelli compie il suo dovere nel migliore dei modi, fornendo una prestazione maiuscola a supporto del bravissimo Claudio Mulas dietro le pelli, mentre Simone Pedrazzi alle tastiere offre un lavoro essenziale, andando a spaziare ora in disegni moderni, ora in schemi prettamente seventeen; le lodi non si esauriscono: il singer Alessandro Guidi mi ha convinto pienamente grazie ad un lavoro efficace a servizio della canzone, senza alcuna sbavatura sia nelle metriche (davvero articolate), sia nelle melodie dei chorus, energici e determinati come nel caso della prima traccia, “Dreadful Faces And Fiery Arms”, una tra le mie preferite, così come nella bellissima e meditativa “A Ton of Feathers”. A testimonianza del fatto che la musica buona esiste ancora, e molte volte è più vicina di quel che possiamo pensare perchè i Blue Hour Ghosts sono una band emiliana, ma già pronta a concorrere anche livello internazionale perchè 'Blue Hour Ghosts' si lascia ascoltare senza intoppi, nonostante ogni canzone abbia una forte identità, complice anche un gran lavoro svolto in fase di mixing dove spiccano gli arrangiamenti studiati e ben ricercati. Un lavoro che rasenta la perfezione, specie se consideriamo trattasi di un album di debutto. A questo punto non ci resta che attendere con ansia il prossimo lavoro, certi che una band come questa sarà in grado di superarsi.
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