Black Inside: The Weigher Of Souls
data
27/12/2013Sono tanti i fattori che abbiamo valutato nel recensire l'opera prima dei Black Inside. Come ogni band (o quasi) che si accinge a registrare il primo disco, i metallers napoletani si tuffano a piene mani, pieno ardore, e con tutte le loro idee nella composizione di questo disco, talvolta a scapito dell'omogeneità del prodotto. E' un buon progetto, influenzato qua e lá dai loro idoli, i Black Sabbath ed i Maiden ottantiani; te ne accorgi dalle "frasi" in chiave di composizione, dagli "stacchi" di batteria, insomma, scelte stilistiche che agli amanti del genere faranno brillare gli occhi. Peccaro per la produzione che troviamo non all'altezza delle liriche, un motivo in più per seguirli dal vivo. Nove tracce in cui spiccano i riff dell'axeman Brian Russo, vero mattatore del combo, accompagnato da una band che fa del sudore e dell'entusiasmo il suo punto di forza. Un primo passo deciso che fan ben sperare per il prosieguo della loro carriera, ed abbiamo la netta sensazione che da qui a pochi anni si ritaglieranno uno spazio importante nel cuore dei propri beniamini.
Commenti