BILLION DOLLAR BABIES: Die For Diamonds
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04/02/2011Anni '80 come se piovesse! Crue, Warrant, Keel e Black And Blue pagherebbero oro per essere ancora in grado di scrivere brani come quelli presenti in questo esordio che arriva dritto dalla Svezia. La storia della band è quasi nulla, e tranne un mini prodotto dalla band stessa nel 2007 (il quale contenenva quattro brani riproposti n questo Die For Diamonds) non si hanno altre curiosità degne di nota. L’apertura è travolgente, “Boys Night Out” ci trascina con il suo incedere; con il grandissimo inciso e l’armonia profusa di meglio non si poteva chiedere come biglietto da visita. La successiva “Highest Mountain” ha molto dei Danger Danger e Kiss, straordinaria l’apertura sul ritornello, grandissima canzone. “Restless Minds" ha una struttura complessa e un’armonia nel cantato molto melanconica, ma non per questo non esaltante. “Key To My Heart" è ambrosia per gli amanti degli anni ’80, un ritornello allucinante che non si stacca più dal cervello, bellissima. Il disco, purtroppo, si smarrisce un po’ nel finale, forse alcune tracce sono un attimo differenti tra loro, oppure sterzano troppo verso lo sleaze caro ai Crashdiet facendo perdere un po’ d’identità alla band. Alla fine dei conti, su dieci pezzi almeno sei sono di prim’ordine, perfetti nella loro esecuzione, eccelsi per quel che riguarda la produzione e di presa sicura su un qualsiasi ascoltatore che abbia un minimo d’orecchio musicale. I Billions Dollar Baby sono indubbiamente un gradino sopra le altre uscite (anch’esse splendide) del genere quali Pompei Nights e Distorted Wonderland; ad entrarne in possesso prima, si poteva seriamente pensare di inserire questo disco nella lista dei dieci migliori album del 2010!
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