BEYOND THE SHORE: GHOSTWATCHER
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16/04/2013Nell'enorme caldorne della scena *core si calano con decisione anche gli americani Beyond The Shore. Quanto meno i nostri non si perdono completamente negli schemi e nei suoni cari alla tendenza stilistica modaiola di questo ultimo lustro, ma prendono spunto più dal metal estremo moderno carico di groove e distorsioni. Violenza e potenza in un disco di breve durata in cui la band prova a tenere distinte le due componenti che lo strutturano, intrecciandole solo raramente, e lanciandosi in aperture melodiche solo durante la fase solista delle chitarre. Detto questo c'è da aggiungere, però, che 'Ghostwatcher' ha un serio problema di fondo: oltre al non sapere dire niente di nuovo, non è in grado di esprimere una qualità costante in tutte le tracce. I brani faticano ad imporsi a causa di un'animata ostinazione in fase ritmica che rende praticamente le canzoni simili tra esse. Inoltre, i vocalizzi di Andrew Loucks sono ossessivamente ripetitivi, incapaci di fornire la necessaria spinta sul piano interpretativo. Quindi sia fattori positivi, sia negativi - e di pari peso specifico - concorrono a dare forma e sostanza ad un album che inevitabilmente raggiunge la sufficienza. Quelli positivi potrebbero fare da base per sviluppare meglio e con più personalità la propria idea di "estremo", mentre quelli negativi non faranno altro che relegare i Beyond The Shore nell'anonimato. Il futuro è solo nelle loro mani.
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