BALATONIZER: OCCLUSED IN OTTUSITY
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14/06/2005Stanchi di gruppi intellettualoidi con la puzza sotto il naso? Siete alla ricerca di una miscela di ignoranza, violenza, ironia e puzza sotto le ascelle? La soluzione è Balatonizer, trio palermitano dedito ad un tradizionale broootal\grind che in 32 pezzi sciorina tutti gli ingredienti di cui sopra per un totale di 25 minuti di viuuulenza totale. Il gruppo nasce nel 1997 e dopo un demo e un EP fa uscire il primo full-length nel 2004 per l'etichetta americana This Dark Reign. Si tratta sostanzialmente di un death\grind piuttosto ordinario, che fa leva sulle parti ultrafast delineate dall'utilizzo della drum-machine, vero e proprio perno su cui ruota tutto il sound del gruppo. Tempi serratissimi alternati a (pochi) mid-tempo, vocals gorgoglianti stile Idraulico Liquido e sporadici assoli formano l'intelaiatura di base in cui i brevissimi pezzi vengono spezzati da campionature tratte da alcuni mafia-movie e cult film italiani anni '70 con una menzione speciale per Alfredo Li Bassi e il suo "Mery per sempre". I testi non esistono, l'unico messaggio che il gruppo vuole lasciare è interamente contenuto nel spassosissimo cover artwork ad opera di Marco (Guitar\Drum-Programmer) che ritrae il gruppo nella sua essenza più pura. Nel CD è anche presente la traccia video di "Muscular Prevarication" che vi farà ribaltare a terra in preda a convulsioni e spasmi di vario tipo; immaginativi il video di "Sentenced to Burn" arricchito dalla stessa dose di ironia del famigerato karaoke grind che gira in rete, dove, per chi non lo sapesse, ci si può cimentare nel "cantare" un pezzo degli Iniquity. Un album che unisce un sound primitivo (nel vero senso della parola) con un ampio dosaggio di autoironia, un assoluto toccasana specie in un periodo in cui tutti si sentono artisti e in cui ci si sta dimenticando di quella intelligente ignoranza o ignorante intelligenza (se mi è permesso il gioco di parole), che molto ha a che vedere con l'attitudine primordiale del metal.
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