BAD BONES: A Family Affair
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26/06/2010Le cattive ossa italiane tornano, dopo un debut ('Smalltown Brawlers' del 2008) prodotto in appena cinquecento copie che aveva riscosso un buon successo di critica, con questo secondo full-lenght che si fregia di un cover design molto rockettaro, tra fumetto e skate-graphic. Il loro è un hard-rock nudo e crudo, dai suoni grezzi e dal cantato alla Lemmy Klimster distribuito su dodici tracce che non presentano particolari differenze le une con le altre. Qualche accenno di lento per tentare di diversificare e prendere un po’ di fiato tra una tirata rauchy e l’altra, ma davvero ben poca cosa. Stupisce, in negativo, l’aver scomodato un talento come Roberto "Labyrinth" Tiranti nell’intento, fallito, di nobilitare una track dal titolo altisonante come "Desperado". La prestazione del celebre guest è limitata a qualche gorgheggio appena accennato e giusto come supporto alle backing vocals. Inutile sottolineare come tante altre band, non solo italiane, avrebbero saputo sfruttare al meglio un bell’asso come Tiranti, lasciandogli uno spazio adeguato per esprimersi. L’asso, quello di picche, resta giusto in copertina. Il lavoro, pur ben prodotto, oltre ad ammiccare molto a bands come AC/DC, Motley Crue e Motorhead ha, come già accennato, il suo grosso limite nella poca varietà delle composizioni. Magari sarà un nuovo successo ma, questa volta, lasciamo che sia il pubblico a decidere se varrà la pena ascoltare un terzo lavoro di un’hard-rock band non particolarmente brillante.
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