ARMORED SAINT : Puching The Sky
data
07/10/2020Ancora frastornato dall’onda d’urto scaturita da ‘Win Hands Down’, l’attesa per l’ultima fatica del Santo Armato è febbrile. Carico e ben predisposto mi metto all’ascolto di ‘Puching The Sky’: Vera e compagni hanno ripreso i suoni debordanti del suo onorevole predecessore, ma la novità consta nel ampio uso di (curatissimi) arrangiamenti. Stesso dicasi per le parti vocali di Jonh Bush, mai così elaborate in passato: i trascorsi con gli Anthrax hanno ulteriormente fortificato le capacità dello strepitoso screamer americano. Profondamente legati a due icone del British rock come Thin Lizzy ed UFO, i Saint hanno dato libero sfogo all’istinto, riversando nella stesura delle nuove composizioni anni d’esperienza, con la precisa volontà di evolversi. ‘Puching The Sky’ necessita di qualche ascolto prima di essere assimilato, per poi fiorire e scorrere dirompente nel lettore. La forza d’urto non solo non è scemata, ma anzi, in alcuni frangenti ("Do Wrong To None", "Missile To Gun" e "Never You Fret"), è aumentata a dismisura: Saints will conquer again! L’album è ricco di momenti esaltanti, soprattutto nella seconda parte in cui le varie "Fly In The Ointment", "Bark, No Bite" ed "Unfair" prendono il sopravvento. I Saint ci svelano un’ulteriore volto del loro spessore artistico che, seppur ancorati alla tradizione, hanno maturato l’esigenza di traghettarsi verso nuove sfide: ad perpetuam rei memoriam.
Commenti