ARHYTHMIA: Time No Coming Back
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17/01/2014Dopo due precedenti produzioni passate in sordina tornano gli Arhythmia, band sarda (di Olbia per l’esattezza), che da anni porta avanti con orgoglio il proprio credo in fatto di musica su e giù per il Vecchio Continente. Un ritorno che è coinciso con due importanti eventi per la band: un tour europeo di quasi un mese in compagnia dei leggendari Biohazard, e la pubblicazione di un nuovo EP, intitolato 'Time No Coming Back'. Guardare avanti senza voltarsi mai, questo sembra essere il messaggio che questi cinque musicisti vogliono divulgare nel nuovo lavoro ed effettivamente nel loro caso sembra essere andata proprio così. Questo mini è il raggiungimento di quella maturità artistica tanto cercata in passato e mai conseguita, un prodotto quadrato che non lascia spazio a vaghe interpretazioni inerenti allo stile della proposta né tantomeno alla sua qualità. Trattasi di un ottimo prodotto, dove il groove metal di fine anni ’90 ne è protagonista indiscusso e dove le contaminazioni sonore danno quella boccata d’ossigeno (e di novità) al tutto. Già dalla titletrack si intuisce che strada vogliano seguire i Nostri, un mix bastardo tra primi Korn e quanto fatto da gente come Machine Head e Biohazard, in poche parole aggredire dal primo all’ultimo minuto l’ascoltatore con un sound possente che lascia però il giusto spazio anche alla voce. Formula che si ripete fino a "Y.o.l.o.", il miglior brano dell’intero lotto forse anche grazie alla capacità degli Arhythmia di lasciarsi andare del tutto lanciandosi a velocità folli e giri contorti su un filone assai caro agli Hed Pe, qui chiamati in causa grazie alla presenza in veste di ospite di Jahred. Ma le sorprese non finiscono qui: negli ultimi due brani ("Crashing Into The Void" e "Last Days") ecco l’entrata in scena dell’elettronica – o meglio, della dubstep – che inserita in un contesto prettamente heavy fornisce risultati sorprendenti dando nuovi spunti per il futuro alla band. Un EP quadrato e con gli attributi insomma, dal forte accento internazionale anche grazie ai personaggi di spicco presenti al suo interno: oltre allo stesso Jahred troviamo infatti Billy Graziadei in veste di produttore e Maor Appelbaum al master.
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