ARCTIC PLATEAU: THE ENEMY INSIDE
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06/03/2012Il secondo lavoro degli Arctic Plateau mette subito in risalto un evidente un passo in avanti sul piano compositivo ed in fatto di maturità. Rispetto al pur positivo 'On A Sunny Day' in questo nuovo disco i brani non risentono della ripetitività che abbiamo riscontrato nell'esordio, ma si distinguono per un maggiore consistenza ed un'intensità più profonda. Le dilatazioni prendono forma piena ed arrotondano il lato emozionale che da questo 'Enemy Inside' ci rotola letteralmente addosso come un rullo vibrante asfaltandoci l'anima. Siamo davanti ad manifesto sonoro dal forte potere persuasivo, una sognante esplorazione positivamente dolorosa che smorza la rabbia e la traduce in malinconico filare. Caso quasi unico di one man band in grado di reggere il confronto con formazioni più complete e complesse - di solito l'uomo solo al comando, in fuga, non regge mai fino al traguardo - e degno di nota è il particolare che Gianluca Divirgilio è un polistrumentista romano che sdogana il proprio estro con un ulteriore album dall'appeal universale, costruito attorno ad una poetica comune - certi fraseggi, certe melodie ed il mood in generale non rappresentano una novità - ma intrisa di personalità e da un modo strepitoso di raccontare il proprio universo come solo pochi esseri sensibili sanno fare. Fursy Teyssier dei Les Discret e Carmelo Orlando dei Novembre figurano come ospiti ed apportano un considerevole sostegno al disco - non semplici presenze/apparizioni - e contribuiscono a rendere 'Enemy Inside' un'opera imponente anche sul piano interpretativo.
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