ANTARTE: Isole
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22/01/2018Secondo full length per i siciliani Antarte, a quasi cinque anni dal debutto "Olio Su Tela" e dopo un primo EP omonimo del 2008. Il disco è prodotto dalla francese Megaphone Music e la band pare ben inserita in una dimensione internazionale, visto che si avvale di Simon Heyworth , ingegnere del suono con trascorsi di collaborazioni del calibro di Nick Cave, Depeche Mode, King Crimson e Brian Eno. Per tornare, invece, al suolo italico, questi Antarte ricordano alcuni lavori dei Blonde Redhead (la grande band newyorchese, con chitarrista e batterista italiani) soprattutto quelli della seconda fase e anche, talvolta, i nostrani Verdena , quando "rallentano"(“I Tuoi Giorni”, molto bella). Quasi tutti i brani superano almeno i quattro minuti e si dà spazio a virtuosismi strumentali, a metà strada tra loop, dream pop, chitarre distorte, effetti sonori, vago rumorismo e sperimentazione. I brani sono quasi tutti piuttosto lenti e questo li rende un po' pesanti, ma il disco è ben prodotto e ben suonato. A seconda della sensibilità di ciascuno, puoi ascoltare il disco sognando o immaginando distese infinite, orizzonti perduti, luoghi lontani e deserti, ghiacciai sterminati, oppure rischiando, come me, qualche momento di narcolessia.
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