AMBER TEARS: Revelations Renounced
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17/11/2012Solitude, BadMoodManMusic e Slow Burn Records sono in realtà la stessa etichetta divisa in tre diverse denominazioni a secondo dello stile che vogliono promuovere; agli esordi davano maggior risalto a band dell’area sovietica, ma la dedizione, l’occhio lungo e la professionalità hanno fatto si che anche band straniere si siano rivolte ai russi per pubblicare le loro opere (i nostrani Whales and Aurora e gli Undergrave Experience, i portoghesi Catacombe solo per citarne alcuni). La caratteristica principale delle band sovietiche e quella di metabolizzare i dettami delle band che hanno fatto la storia di generi quali gothic black death doom, riadattandole con classe e pedissequa adorazione, effettuando anche opera di fusione tra i generi suddetti come nel caso degli Amber Tears. Il disco in questione altro non è che la riedizione con nuovo artwork dell’omonima opera uscita nel 2006 andata sold out; "Through Autumnal Rain" predilige le atmosfere dei My Dying Bride arricchite dalle tastiere dei Paradise Lost; "Under The Fields Of Ages" e "Leaving Tears" si dedicano al folk metal scandinavo tanto caro agli Amorphis, mentre "On The Way Of Shadows" evidenzia la pomposità degli arrangiamenti di tastiere e chitarre tipica dei Therion della seconda parte di carriera. "Renounced Solitude", dopo un intro atmosferico a base di tastiere ci propina circa otto minuti di silenzio assoluto (come nel classico costume delle ghost track) per finire in puro stile Falkenbach. Come i connazionali The Morningside (che si rifacevano essenzialmente solo ai Katatonia) gli Amber svisano tra i generi suddetti aggiungendoci un tocco di pagan folk metal (o viking metal) ordendo il tutto col growling della voce e di tanto in tanto con delle clean vocals ad alleggerire la tensione delle atmosfere autunnali di cui sono portatori, finendo per accontentare chi vuole ascoltare un po' di tutto, ma anche irretire chi preferisce l’integralismo di un'unica proposta.
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