ACCEPT: The Rise Of Chaos
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23/08/2017Quindicesima fatica per questi tedeschi, e quarta da quando Mark Tornillo ha sostituito Udo Dirkschneider tra il 2009 e il 2010 alla voce. Lo stile a cui ci hanno abituati in questo decennio si ritrova coerentemente anche in questo lavoro: un heavy metal, a volte sconfinante nello speed, che altro non è che la lezione impartita al genere ormai un quarto di secolo fa dai Judas Priest con 'Painkiller'. Un chitarrismo variegato, fatto di riff potenti e veloci inframezzati da assoli melodici e trascinanti la fa da padrone. La sezione ritmica è piu che competente, con la batteria che riesce anche a regalarci qualche chicca. La band non inventa nulla, ma è indubbiamente composta di elementi esperti che sanno il fatto loro. Mark Tornillo fa bene la sua parte, trovo innegabile che il suo ingresso al posto dello storico predecessore abbia portato giovamento alla band, e si posiziona con la sua performance in un´area fra Rob Halford, David DeFeis e Andi Deris, senza avere pero` la qualità dei primi due. Il lavoro si apre con una delle tracce piu riuscite dell´album, la veloce, potente ed anthemica "Die By The Sword" per poi assestarsi, in pezzi stilisticamente simili, una spanna al di sotto, ma sempre su livelli ampiamente sufficienti. Un paio di cadute di stile compromettono in parte il piacere dell´ascolto, nella fattispecie "Koolaid" e "Analog Man": è come ritrovarsi in una delle piu stanche produzioni degli AC/DC, un (hard?) rock innocuo e datato che speravo appartenesse ormai ad un´epoca giunta al termine. Le ultime due tracce fanno pendere la bilancia, ancora in bilico, decisamente dalla parte piu auspicabile con la quasi Helloweeniana "Carry The Weight", il cui chorus si fa fatica a sradicare dal cervello e la conclusiva "Race To Extinction" che per impatto sonoro è il piu autorevole concorrente del pezzo d´apertura. Chi scrive pensava in un primo momento di dare un giudizio meno positivo di questo lavoro, ma è un´opera che cresce con gli ascolti e, superata l´irritazione dovuta al paio di tracce nettamente piu deboli del resto, è fuor di dubbio che siamo di fronte ad un lavoro di un certo livello.
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