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SISTERS OF MERCY

A distanza di tredici anni dall’ultima volta che hanno calcato la terra capitolina, ritornano i Sisters Of Mercy (ormai un side project di Andrew Eldricht con tanto di session men), preceduti da una scia di polemiche suscitate proprio dalla precedente data nella quale il leader fu protagonista di una pessima prova delle sue doti vocali (praticamente inesistenti), ed ancor peggiore fu la scelta dei brani in scaletta (solo un estratto dal capolavoro 'First And Last And Always' tra l’altro difficilmente riconoscibile ‘A Rock And A Hard Place’). Al netto delle beghe legali susseguenti allo scioglimento della formazione originale relative allo sfruttamento dei diritti sui singoli brani, nutrivamo, memori di quanto sopra, più di qualche dubbio sulla riuscita dello show. Ebbene la band si presenta con una formazione a quattro elementi (oltre al frontman, due chitarristi, tastierista, accompagnati dalla fida batteria elettronica Doktor Avalanche ed un basso campionato); nelle prime sei tracce ci presentano quattro inediti di ottima fattura, un mix tra i primevi Sisters e quelli più ruffiani dei lavori successivi, intervallati da “Ribbons” tratto da ‘Vision Thing’, e “Alice”, uno dei classici singoli prodotti prima del disco d’esordio sulla lunga distanza. La prova del nove arriva con l’immortale "Marian" dove aspettavamo al varco il prode Eldritch ed i suoi vocalizzi ultrabaritonali (potete dimenticarli), così come in "Temple Of Love" non è riuscito a raggiungere gli acuti dell’originale; il leader ha trovato una onorevole scappatoia utilizzando dei toni medi ed evitando di prendere delle stecche. Sorprendente "Giving Ground" tratta da ‘Gift’ dal progetto Sisterhood e sempre emozionanti "This Corrosion" e "Lucretia My Reflection" presenti nell'encore con cui la band ha salutato i numerosi spettatori giunti all'Orion di Ciampino. Tirando le somme il set è risultato essere una sorta di bignami della discografia delle Sorelle della Misericordia dato che ogni brano è stato riprodotto alla metà degli originali ed il concerto ha avuto una durata di un’ora e cinque minuti, piuttosto poco per i fan italiani che li aspettavano con trepidazione da tanto tempo; in compenso, però, è stata un’ottima anticipazione del lavoro che verrà dato che la band ha presentato ben nove inediti tra i quali hanno spiccato “Eyes Of Caligula”, "Instrumental 86", "Don’t Drive On Ice", "Show Me" e "Here". Un buon compromesso.

Setlist:
Don't Drive on Ice
Ribbons
There's a Door
I Will Call You
Alice
But Genevieve
Marian
Instrumental 86
Giving Ground 
More
Show Me
I Was Wrong
When I'm on Fire
Here
ENCORE
Eyes of Caligula
Lucretia My Reflection
Temple of Love
This Corrosion

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