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MORBID ANGEL

Anche oggi traffico ed orari di lavoro si dimostrano inclementi, ed è così che arrivo al Rolling Stone praticamente sul finire dello show dei Marduk. Peccato veramente, ma qui la situazione è semplice: o si ricomincia a suonare un po' più tardi, o diventa impossibile arrivare in orario per chi abiti ad un centinaio di chilometri dai locali che organizzano questi live acts. Raccolgo comunque opinioni piuttosto positive sui primi gruppi, in particolare sui Keep Of Kalessin, mentre sento non poca delusione per quanto concerne i Marduk. Anche se assisto solo alla tranche finale, riesco comunque a farmi un'idea della loro prestazione, francamente buona ma non eccellente; purtroppo le scelte di scaletta si sono concentrate un po' troppo sui lavori recenti, ed è per questo motivo che i die-hard del pubblico sono piuttosto delusi, essendosi tutti auspicati una scaletta di classici. Tocca quindi praticamente subito ai Kataklysm, che stasera gestiscono uno show al fulmicotone: dirompenti, cattivi al punto giusto, ma anche ironici e dalla chiacchiera facile. Il frontman italo-canadese Maurizio Iacono, infatti, si dirà più volte particolarmente entusiasta del pubblico italiano, con cui appunto scherza di continuo ("io ho portato il vino, voi avete portato i panini che si fa festa?" estraendo una bella boccia di rosso) ma che non dimentica di gestire con classe e maestria quando lo stage-diving si fa eccessivo, al limite della pericolosità. Grandi, veramente, sia per la scaletta che per la capacità di gestire palco e pubblico, di interagire, di stimolare un pogo indiavolato come si compete ad una band del genere. Decisamente molto più che promossi a pieni voti, i Kataklysm sono forse il miglior act della serata. Tocca infine ai Morbid Angel, gruppo di punta della serata, contendersi con la band che ha appena lasciato il palco lo scettro di maggior rullo compressore. La prova di Vincent e compagni è fenomenale, giostrata con maestria tra le battute (ha recupertato la sua cintura di proiettili sequestrata in aeroporto, e ci tiene a far sapere che ha vinto la sua battaglia contro i finanzieri italiani) e le note furibonde di una serie di classici, molti dei quali decisamente inaspettati. Il pubblico è in fibrillazione, e l'unico motivo per cui forse i Kataklysm sono stati migliori dei Morbid Angel risiede nel fatto che il pubblico è sì, come si diceva, in fibrillazione, ma estatica. Il pogo è quasi inesistente, e non pochi mi dicono frasi del tipo "con una scaletta del genere non mi voglio perdere nemmeno una nota, pogherò la prossima volta". Il quadro è quasi paradossale: i Morbid Angel in piena forma sul palco, e la folla rapita, quasi immobile, in platea. Strano ma molto godibile. A livello aneddotico, poi, vale la pena di ricordare che, mentre spiazzati ci chiedevamo chi avesse deciso di mettere musica Techno tra un band e l'altra, Sandovan con la massima tranquillità si è seduto dietro le pelli a farsi il soundcheck da solo, improvvisando una base violentissima perfettamente sincronizzata all'improbabile colonna sonora del cambio palco. Alla fine, viene annunciato l'ingresso in studio per il successore di "Heretic": altro album in arrivo, aspettiamo il tour! SETLIST: Rapture Pain Divine Maze Of Torment Sworn To The Black Nevermore Lord Of All Fevers & Plague Fall From Grace Chapel Of Ghouls Dawn Of The Angry Where The Slime Live Blood On My Hands Bil Ur Sag God Of Emptyness World Of Shit

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