SLEEPING ROMANCE
L'esperienza della notte, che ha il suo culmine nel sorgere del Sole, e dell'inizio di un nuovo giorno e di una nuova esperienza da vivere, è il tema principale che gli emiliani Sleeping Romance affrontano nel loro secondo album intitolato 'Alba', album che segna l'avvenuta collaborazione con Napalm Records. Temi sognanti di grande fascino che la band, in questa chiacchierata, ha voluto descrivere in maniera sintetica, ma opportunamente precisa per cercare di far capire all'ascoltatore come l'Alba di un nuovo giorno sia un momento ricco di emozioni.
Ciao ragazzi, e benvenuti su Hardsounds.it. Sono passati quattro anni dalla pubblicazione del vostro esordio ‘Enlighten’. Qual è stato il vostro riscontro riguardo questo lavoro in termini di vendite, di ascolto, di accoglienza del pubblico? E come è stato il vostro percorso di promozione? Lorenzo Costi: Ciao e grazie per la possibilità che ci state dando. 'Enlighten' ha ottenuto risultati più che soddisfacenti per noi, tanto che è stato ristampato ed è stato pubblicato anche in vinile. I canali di promozione principali per noi sono stati i concerti che abbiamo fatto in Europa, ma anche i videoclip ed i social network hanno aiutato molto a far girare il nome e la nostra musica.
Il vostro percorso creativo non sembra essere passato inosservato ad una label come Napalm Records. Qual è stato l’impatto e la vostra reazione quando vi ha contattati una label di tale importanza, ripensando anche al periodo in cui voi vi chiamavate ancora Hybrid Resolution? Lorenzo: Sicuramente per noi è stata una sorpresa incredibile, tanto che all’inizio credevamo si trattasse di una specie di scherzo. Pian piano ci siamo resi conto della realtà, quindi la curiosità di sapere come le cose sarebbero cambiate è stata subito forte, inoltre è subentrato un certo timore di non essere all’altezza di tale etichetta, ma credo sia naturale per band relativamente giovani come la nostra, quindi ci siamo rimboccati le maniche ed abbiamo sfornato un prodotto costato molta fatica ma, crediamo e speriamo, davvero valido.
Quest’etichetta ha avuto un supporto importante nella vostra evoluzione sonora e musicale, o le vostre idee sono state concepite e prodotte in maniera prevalentemente autonoma? Federico Truzzi: In realtà il disco era già stato praticamente tutto scritto quando ricevetti l’email dalla Napalm Records con una proposta di contratto. Già eravamo in ottimi rapporti con l’Ulterium Records, etichetta che si era presa in carico di lavorare con noi con 'Enlighten' e quindi eravamo già certi che avremmo comunque fatto uscire un secondo album. Le idee, il concept era già tutto scritto e chiaro nella mia mente prima ancora della notizia della nuova etichetta.
Il vostro nuovo album si chiama ‘Alba’, e cerca di descrivere proprio questo particolare frammento del giorno. Che cosa affascina di più in voi dell’alba? Di chi è stata l’idea principale della trattazione dell’alba, e come è scoccata la scintilla che si è poi tramutata nella pubblicazione di quest’album? Federico: L’Alba è il momento della rinascita che dà origine nuovamente al giorno dopo la notte. E’ il momento di luce dopo il buio e quel momento in cui tutto diventa tutto più chiaro. Il concept è stata una mia idea, sia a livello di storia che quindi a livello musicale. Ognuno di noi ha avuto momenti nella vita dove, per un motivo o per un altro, succede qualcosa di così “violento” che rivoluziona tutto ciò che è stato fino a quell’istante. Tutto diventa quindi buio, difficile da interpretare e allo stesso tempo ci si rende conto che bisogna fare qualcosa per reagire e ricominciare da capo. 'Alba' parla di questo e parla di come alla fine una volta che si è presa piena coscienza di sé stessi, si riesca anche a ripartire nonostante una parte di noi sia cambiata anche in modo radicale.
Le vostre canzoni cercano principalmente di parlare delle emozioni che provoca quel particolare momento della giornata, o parlanoanche di storie che si possono verificare in altri periodi? Federico: Le canzoni parlano di emozioni che si possono provare in ogni momento della vita perché ciò di cui parliamo è un percorso molto lungo e che soprattutto si affronta durante un periodo buio della vita, che sfocia però inevitabilmente nell’alba. La presa di coscienza di sé stessi, la paura di affrontare ciò che non si conosce, il cedere alle tentazioni e la conseguente espiazione dei propri errori sono i temi di 'Alba' e sono un viaggio che dalla notte portano al mattino. L’ouverture del disco si intitola "Twlight" perché è un’introduzione alla notte e tutto il disco si sviluppa nella notte, fino però all’Alba dove si ha il risveglio dell’io.
Il vostro suono risulta fresco e potente, ed è quello che ci vuole per fare un metal sinfonico ancora di qualità oggi. È stato facile per voi cercare questi suoni, o c’è stato del lavoro faticoso dietro? Federico: Sono molto contento che questa cosa sia passata al vostro orecchio. Il lavoro di produzione del disco è durato circa 6 mesi (e parlo solo del lato di registrazione, mix e mastering) e chiaramente ci ha richiesto un impegno molto grande per arrivare a questo risultato. Tutti gli strumenti che senti in 'Alba' sono veri quindi anche l’orchestra e il coro sono state registrate sempre per ottenere un risultato più credibile e completo. Io mi sono occupato di tutta la parte di produzione, ma devo ringraziare Dino Gervasoni perché è stato sempre fondamentale in questo processo. Oltre a mettere a disposizione tempo, energia e conoscenza per questo disco, ha sempre dato una prospettiva diversa nell’affrontare le cose.
Nella cura dei testi e nel songwriting, avete cercato di essere il più possibile comprensibili nei confronti del pubblico, con testi di facile accessibilità e comprensione. Questa specifica cura è stata fata in modo da catturare fette di pubblico che siano le più ampie possibili? Se dovessi scegliere un brano, sceglierei “Forgiveness”, un pezzo davvero potente e trascinante. Anche per voi è il pezzo simbolo dell’album, o percorrete altre idee (come ad esempio i brani che ne hanno anticipato l’uscita)? Federico: "Quando scrivo in primis cerco di avere il più chiaro possibile il concetto che sto esprimendo, sia a livello lirico che a livello compositivo. Questo perché musica e testi nel mio modo di scrivere vanno avanti insieme e cercano di comunicare l’uno con l’altro. Di fatto io non inizio mai a scrivere musica se prima non ho chiara la direzione da prendere: prima di tutto definisco il concetto, le emozioni e ciò che voglio dire con una data canzone e poi provo a seguire quel percorso. Quindi la facile accessibilità credo sia data da questo: se io ho chiaro ciò che voglio dirti, posso usare anche parole o musica molto complessa ma il concetto arriverà. "Forgiveness" è di certo uno dei miei brani preferiti anche per il suo significato: il brano parla di quando fai una scelta nella vita che purtroppo subito non è chiara alle persone che ti sono vicine, anche se tu sai che probabilmente è la strada giusta per te, allo stesso tempo sai che ciò che farai ferirà chi ti sta vicino. Infatti è un brano pieno di chiari e scuri a livello musicale e c’è un richiamo al Don Giovanni di Mozart, in particolare alla scena del Commendatore."
Una volta che l’Alba si è compiuta, avete in mente in futuro di continuare a trattare temi riguardano lo scorrere dei giorni? O questa è stata un’idea che rimarrà a sé stante? Federico: "Non posso parlare ancora del prossimo disco anche se ho già in mente il concept e di cosa parleremo, e quindi di come saranno le atmosfere e i colori, ma sicuramente posso dirti che sarà un vera e propria evoluzione di 'Alba', sia in senso musicale che letterario. Lo scorrere del giorno è sempre una bellissima similitudine per parlare di ogni cosa, quindi certamente aiuta a passare alcuni concetti in modo più chiaro. Vedremo comunque come andranno le cose con il prossimo album, ora concentriamoci su 'Alba'"
Secondo voi ci sono band italiane che seguono il vostro stesso genere che possono ambire a raggiungere importanti traguardi come voi, per esempio lavorare con etichette internazionali importanti, o pensate che questo non sia l’unico modo per poter emergere a livello internazionale? Federica Lanna: Penso che ci sia un numero di band valide in Italia che hanno fatto e/o stanno facendo il loro percorso; credo che avere alle spalle una grossa etichetta che investe nella band e che spinge il tuo progetto attraverso i suoi canali sia molto utile per aumentare il bacino di pubblico e che quindi sì, questa sia sicuramente una via preferenziale per emergere a livello internazionale. Diversamente credo che ci si possa ritagliare una piccola fetta di mercato anche girando tanto live, e con una piccola etichetta alle spalle, esattamente come abbiamo fatto noi Sleeping fino a poco tempo fa. Noi abbiamo deciso di afferrare questa opportunità ma gli anni precedenti alla firma del contratto con Napalm sono comunque stati ricchi di soddisfazioni.
Se doveste accostarvi a qualche band o artista particolare, a chi pensereste di accostarvi? Federica: Ci piace, negli anni, pensare di avere maturato una nostra individualità, ma certamente un grosso imprinting ci è stato dato dai grossi nomi del genere; Nighwish, Epica, Within Temptation non possono non essere inseriti nel nostro background.
Qual è stata l’esperienza personale che più vi ha entusiasmato ed arricchito? Federica: Andare in tour è di sicuro una esperienza arricchente. Andrenalinica, stancante, intensa, ricca di incontri umani. In tour abbiamo imparato molto, di noi stessi e anche del rapporto con la musica e con la professione del musicista in alcuni paesi: in Italia i musicisti sono considerati degli hobbisti e trattati come tali, in paesi come l’Olanda e la Germania sono trattati con grande riguardo e professionalità cosa che ti incentiva a dare il meglio di te. Abbiamo inoltre avuto la fortuna di lavorare con persone meravigliose, che oggi sono la nostra seconda famiglia.
Qual è il vostro consiglio più importante che potete porre ad una band italiana che vuole emergere in questo particolare sottogenere metal? Federica: Credo che avere un prodotto di qualità debba essere considerata la prerogativa indispensabile per emergere in un mercato saturo come il nostro, quindi un consiglio è quello di investire il proprio tempo e denaro nello studio e nella produzione di un buon disco. L’altro è di stare attenti agli specchietti per le allodole: diffidate da chi vi chiede dei soldi per puntare su di voi, etichette discografiche, produttori o agenzie; noi ci siamo sempre opposti alla logica delle agenzie che proponevano slot di concerti e date in cambio di denaro e speriamo che il fatto di aver ottenuto comunque un contratto con una major e delle belle soddisfazioni sia un messaggio anche per le band emergenti che vogliono inizare a lavorare in Italia o all’Estero.
Secondo voi la scena generale symphonic metal è ancora dotata di credibilità oggi? O pensate che tutto sia stato già detto anni fa? Lorenzo: Assolutamente, la scena symphonic è viva e vegeta ed in continua evoluzione. Credo che ogni genere abbia il proprio momento di gloria, forse adesso è più in voga la musica davvero estrema, tuttavia il symphonic metal ha moltissime sfaccettature e spesso è in grado di regalare sorprese, speriamo di essere una di quelle.
Per finire, un saluto ai vostri fan, ed una domanda diretta ai nostri lettori: dovete comprare ed ascoltare ‘Alba’ perché? Lorenzo: Il nostro album è disponibile sullo store ufficiale di Napalm Records, sarà disponibile anche in formato digitale, inoltre ci sarà sicuramente un’ottima distribuzione del disco fisico nei negozi specializzati e non. Sarà inoltre possibile acquistarlo contattando la band tramite i social network, e ovviamente ai concerti. L’acquisto è consigliato agli amanti delle female fronted band, ma anche a chi ha voglia di scoprire un disco ben prodotto e curato nei particolari.
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