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SERGIO CALZONI

Non noto ai più, ma in grande considerazione tra i cultori del genere, Sergio Calzoni si muove in quella cuspide definita da suoni chiaroscurali prettamente strumentali che vanno dall'elettrodark, all'ambient, dal glitch al trip hop lungo una carriera trentennale.

Ciao Sergio, parlaci di te, della tua carriera e delle band di cui hai fatto parte. Probabilmente “carriera” è una definizione un po' pretenziosa nel mio caso, il mio rapporto con il fare musica preferisco definirlo un “percorso”, che ho intrapreso grazie al nonno fisarmonicista all’età di 8/9 anni con lo studio della teoria musicale. Negli anni ’90 ho scoperto la musica elettronica con artisti come Jean Michelle Jarre, Vangelis, Freur, Depeche Mode e ne rimasi totalmente folgorato. In seguito, ho fondato il mio primo progetto electro-dark-wave Alma Mater condiviso insieme a Valerio Biagi. Con l’inizio del nuovo millennio, le contaminazioni trip-hop, elettroniche e rock mi hanno spinto a cambiare rotta costituendo la band Act Noir e nello stesso periodo Gianni Pedretti mi ha chiesto di entrare a far parte dei Colloquio, in veste di arrangiatore e sound-designer. Infine, gli sviluppi più recenti, che mi vedono portare avanti il mio progetto solista Orghanon e la proficua collaborazione con Andrea Bellucci come ILUITEQ.

Quale tra i progetti quello a cui sei più legato ed il motivo. Quale invece ti ha dato maggiore soddisfazione commerciale. Sono legato a tutti i progetti che mi hanno visto coinvolto nel corso degli anni, ogni esperienza musicale è stata enormemente formativa per il mio, appunto, “percorso” di studio e di ricerca musicale. In quanto a soddisfazioni, direi che è stata una grande emozione condividere il palco insieme a John Foxx ed i Clan Of Xymox con la mia band Act Noir. L’esperienza con i Colloquio mi ha dato altrettante soddisfazioni, con diversi concerti in giro per l’Italia. Con Orghanon ed ILUITEQ sono invece riuscito a pubblicare dischi con etichette di nicchia, ma di grande prestigio nell’ambito underground (Eibon Records, Silentes, n5MD, Time Released Sound, Mahorka).

A proposito, come sei finito a pubblicare il nuovo lavoro con un’etichetta bulgara la Mahorka dopo esser passato da label di culto come la Eibon Records? La ricerca di una label per la pubblicazione dei miei lavori non è mai un percorso lineare ed è spesso irto di ostacoli... Premesso che non credo nelle autoproduzioni e ritengo, infatti, fondamentale avere alle spalle una label disposta a “validare” ed investire sui miei lavori, per ogni disco ho cercato di trovare l’etichetta che fosse maggiormente in linea con la musica proposta. Quindi, se Eibon Records poteva essere la label perfetta per il mio debutto “Figures In Slow Motion”, ho ritenuto che Mahorka fosse quella più indicata per i suoni maggiormente uptempo di “Future In Motion”.

Hai mai pensato di collaborare con qualche regista dato che i tuoi lavori sono a forte connotazione cinematica e specificatamente sci fi? Da dove nasce l'infatuazione con quelle sonorità? Nel corso degli anni ho tentato in diverse occasioni di agganciare registi e videomaker per contribuire con una soundtrack ad un’opera cinematografica. A parte qualche contratto di licenza siglato sporadicamente, in cui ho concesso l’utilizzo di qualche mio brano, a oggi questa possibilità non si è ancora concretizzata. Il mondo di chi produce colonne sonore per il cinema è un circolo piuttosto chiuso, i registi solitamente preferiscono avvalersi di compositori che hanno seguito un percorso di studi specifico per la produzione di colonne sonore, piuttosto che rischiare di affidare un lavoro a musicisti meno competenti. Le sonorità ambient e cinematiche riescono a farmi entrare in uno stato di profonda pace e benessere interiore, forse questo è il motivo della mia forte infatuazione per questi suoni.

A cosa si deve lo scioglimento dei Colloquio? In realtà uno scioglimento ufficiale non c’è mai stato, definirei una lunga condizione di hiatus quella dei Colloquio. Considera che Colloquio è la creatura di Gianni Pedretti, il quale con grande onestà intellettuale ha sempre detto che tornerà a pubblicare dischi quando avrà qualcosa di nuovo da dire. Quando verrà il giorno in cui Gianni si sentirà pronto nel realizzare un nuovo lavoro, sarò ben felice di tornare a collaborare con lui.

Suonerai dal vivo il nuovo lavoro come Orghanon? La porta è sempre aperta per organizzatori di live e agenzie di booking, nel senso che sono sempre disponibile a proporre dal vivo la mia musica. Ho provato a contattare diversi addetti ai lavori che operano nell’organizzazione di concerti, vediamo se qualcosa andrà in porto nei prossimi mesi…

Quali sono i tuoi ascolti e quale il background che ha influenzato i tuoi lavori? Ultimamente ammetto di ascoltare poca musica prodotta da altri artisti. In questi anni sono stato costantemente impegnato a lavorare ai mie due progetti principali (ILUITEQ ed Orghanon) ed il tempo per ascoltare lavori altrui si è praticamente azzerato. Le influenze che hanno stimolato la mia creatività nel corso degli anni sono molteplici, dal cinema alle arti figurative alla vita in generale. Negli ultimi anni la mia maggiore fonte d’ispirazione sono i viaggi, soprattutto quelli che mi consentono di essere immerso nella natura.

Cosa bolle in pentola per il futuro? Un nuovo disco di ILUITEQ che uscirà nel 2025, sviluppato insieme ad un collaboratore esterno di notevole prestigio! Sarà una bella sorpresa…

Perché la tua musica è quella dei gruppi in cui ha militato ha sempre avuto a che fare con la malinconia, o quantomeno tendente sempre più verso il “tramonto” che all’alba dei sentimenti? Domanda complessa. Credo che esser cresciuto negli anni ’80, influenzato dalle sonorità new-wave ed electro-pop, abbia sicuramente plasmato una mia estetica musicale tendente ai suoni crepuscolari ed umbratili. Poi, alcune vicende personali e famigliari possono aver contribuito ad introiettare una buona dose di malinconia per alcune perdite che ho subito.

Quali nazioni ti hanno dato più soddisfazioni a livello di seguito durante i live e da quali invece ti saresti aspettato di più? Raccontaci qualche aneddoto successo durante i sopracitati. Considera che, oltre all’Italia, le uniche nazioni in cui ho avuto l’opportunità di fugaci apparizioni live sono state l’Inghilterra e la Danimarca. A Londra allo Slimelight mi sono esibito con gli Act Noir come gruppo di supporto per i Clan Of Xymox, mentre in Danimarca ho eseguito un live-set per una performance di teatro sperimentale. Il pubblico più caloroso per le mie esperienze live è stato quello romano, quando mi sono esibito insieme ai Colloquio al festival Distanze.

Siamo al termine. Vuoi aggiungere qualcosa? Grazie di cuore per questa bella intervista! Lascio a seguire i link alle pagine Bandcamp di ILUITEQ ed Orghanon: https://iluiteq.bandcamp.com https://orghanon.bandcamp.com

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