NERO DI MARTE
Abbiamo intervistato i Nero di Marte qualche giorno prima della loro esibizione al festival di Hardsounds. Ecco come è andata.
Ciao ragazzi. Tornate a Roma circa sei mesi dopo il fattaccio. Non vogliamo mettere il dito nella piaga, ma spiegateci cosa si prova a perdere i propri strumenti e effetti. Chi non è musicista avrà più difficoltà a entrare nell'ottica del furto da voi subito. Il discorso non è solo economico, vero? Ciao! Certo il danno non è solo economico...c'erano oggetti rari, acquistati magari dopo lunghe ricerche, oppure ricevuti in regalo o che semplicemente erano con te da anni e anni. Inoltre il tuo modo di suonare è legato a ciò che usi in un continuo scambio, quindi ti ritrovi anche privato della tua "voce" musicale, di una serie di interazioni tra oggetti assemblata nel tempo e difficilmente ricostruibile, aldilà delle personali possibilità economiche. Ognuno di noi (e dei ragazzi dei Void of Sleep) penso abbia reagito in maniera diversa. Personalmente per andare oltre mi sono subito messo a cercare altra strumentazione tra amici e conoscenti per riattivarmi nel minor tempo possibile, anche in vista delle registrazioni previste poco dopo l'accaduto, evitando di drammatizzare eccessivamente il tutto. Una sorta di rimozione del problema, me ne rendo conto, ma è servita per andare oltre e rimettersi subito all'opera.
Da quei giorni bui fino ad oggi: la proverbiale acqua è passata sotto i ponti grazie al crowdfounding, lo split con i Void of Sleep e i vari concerti? Come giudicate tale esperienza? Alcuni la giudicano come "elemosina" [non la vostra in particolare, bensì l'intero sistema della raccolta dei fondi dai fan] Quest'esperienza, seppur da un lato economico non ci ha permesso di sopperire al danno subito, ci ha fatto capire che davvero tante persone stimano e supportano ciò che facciamo e che a volte dietro uno sconosciuto nickname si possa celare una persona davvero speciale. Per esempio ho ricevuto un amplificatore identico a quello che mi è stato rubato da uno sconosciuto, e ho potuto pagarlo svariati mesi dopo. Di questi tempi è una cosa eccezionale.
Quando avete deciso di dare un seguito al vostro album omonimo? Che spinte motivazionali c'erano? In realtà non c'è stata una vera distanza tra questi due album. 'Nero di Marte' è stato pubblicato quasi due anni dopo la sua registrazione, e nel frattempo 'Derivae' (e altro materiale temporaneamente accantonato) era già in preparazione. La motivazione è stata la stessa del primo album e dei lavori passati, creare qualcosa insieme. Semplice e allo stesso tempo profondissimo. Ovvio che il buon riscontro sul primo album, i concerti fatti e avere un'etichetta alle spalle influisca positivamente su quello che vai a fare, dandoti una maggiore sicurezza. La motivazione però rimane sempre la stessa, e fortunatamente è molto forte.
'Derivae' è un titolo che suscita molteplici riflessioni, adattandosi a un significato positivo o negativo a seconda della accezione. Voi come lo intendete? Ci sono collegamenti tematici con il vostro disco precedente? Come osservi tu, lo intendiamo in entrambi significati. Quello negativo, dell'essere in balia di eventi e forze che non riusciamo a controllare, e il desiderio di lasciarsi andare, perdersi in qualcosa che ci affascina per vedere cosa possiamo scoprire, o creare. Questo secondo aspetto penso esprima buona parte del nostro rapporto con la musica.
Come è stata creata la musica del vostro secondo album come Nero di Marte? Come per il precedente, partendo da idee musicali, riff o pattern ritmici che poi crescono nell'attimo in cui ognuno aggiunge il proprio fino a diventare parte di un brano, un brano intero, più brani e infine un album, influenzandosi l'un l'altro man mano che il corpo principale prende forma e acquista sonorità ben riconoscibili.
Quanto siete cresciuti musicalmente? Ci sono cose su cui siete potuti cimentarvi e che in precedenza non avete potuto/voluto fare? Mi piace pensare che abbiamo imparato molte cose negli ultimi anni, in particolare nel saper ascoltare e individuare le intenzione musicali degli altri componenti della band. A non esprimere giudizi affrettati, a non essere superficiali o toglierci spazio a vicenda, a conoscere meglio i nostri strumenti, a liberarci di metri di giudizio insensati. Per quanto riguarda 'Derivae', Il fattore più importante che siamo riusciti a mettere in atto durante le registrazioni è stato il mantenere tutte le sonorità della nostra strumentazione, evitando di utilizzare effetti o ritocchi digitali in postproduzione. Tutti i suoni sull'album, anche quelli più atmosferici e complessi, sono tutti stati creati con i nostri strumenti, amplificatori e effetti, e catturati così come sono.
Dal punto di vista tecnico, come si ottiene il vostro sound sul palco? Semplicemente utilizzando tutto ciò che usiamo normalmente in sala prove ed in studio. E' un tutt'uno che a seconda delle situazioni evidenzia alcuni aspetti anzichè altri. Ed è di fondamentale importanza, per mantenere le giuste dinamiche ed il feel del brani, suonare ascoltando gli altri, ridefinendo in ogni momento quello che succede come un'interazione tra più persone anzichè puntare ad un'astratta esecuzione dei brani.
Rispetto a quando eravate Murder Therapy cosa è cambiato? Oltre al nome, naturalmente... La consapevolezza di quello che vogliamo fare, la nostra conoscenza reciproca, la fiducia che abbiamo nelle scelte e nelle capacità degli altri, l'aver rimosso ogni barriera a ciò che possiamo fare insieme.
I Nero di Marte sono un nuovo modo di intendere il metal. Cosa direste agli scettici riguardo alla vostra musica? Dietro questa domanda c'è un implicito complimento, e per questo ti ringrazio. La risposta però non ci appartiene, perchè non è nelle nostre ambizioni convincere qualcuno di qualcosa, nè far parte di qualcosa di più grande di ciò che siamo, ovvero quattro persone che suonano insieme. Per creare qualcosa che sia superiore alle nostre singole caratteristiche e per esprimerci attraverso di essa.
Mettetevi nei nostri panni. Come definireste il vostro stile? Descrivere la musica a parole è ingiusto, molto più semplice premere play e farsi un'idea da soli. Online c'è molto nostro materiale, dagli inizi a due tracce del nuovo album...
Siamo ai saluti. Volete aggiungere qualcosa? Grazie mille dell'intervista e di averci reso partecipi del vostro evento. A sabato!
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