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METHEDRAS

Come ho già avuto modo di raccontare in sede di recensione del loro album "Recursive", i Methedras sono una band dalla potenza esplosiva non indifferente. Se l'album lascia a desiderare dal punto di vista della qualità sonora, le composizioni sono qualcosa di talmente travolgente, oppressivo e violento che trovano la loro giusta dimensione in sede live. E' proprio in questo contesto che ho incontrato i cinque "PureViolentThashers" brianzoli, i quali tra un maccheroncino all'arrabbiata ed una patatina fritta, hanno voluto presentarsi ai lettori di HardSounds e rispondere a qualche domanda. Allora ragazzi, facciamo un giro di tavolo di presentazioni e poi uno di voi (chi se la sente), mi presenti la band e me ne racconti un pò la storia. Sono Carlo Radaelli e suono la batteria... Ciao, Andrea Bochi, basso... Eros, chitarra... Claudio, sono la voce dei Methedras... (manca Massimiliano Ducati, l'altro chitarrista, il quale si aggiungerà successivamente - ndr) (Andrea) Per quanto riguarda la storia, posso dirti che ci siamo formati nel 1996 ed inizialmente il progetto consisteva in un duo, chitarra ritmica (Massi) e basso. L'idea consisteva nel creare qualcosa di grezzo a livello ritmico, quindi stile thrash, ed unire a questo le linee di basso abbastanza cupe e pesanti, più sullo stile death. Subito riuscimmo a trovare nelle figure di batterista e solista che c'erano allora, gli elementi che riuscirono a supportare il nostro sforzo ed iniziammo così a creare qualche pezzo nostro. Organizzammo diversi concerti nell'hinterland milanese per vedere anche se il pubblico riusciva ad apprezzare ed ottenemmo un "certo successo" perchè comunque la musica proposta era qualcosa di innovativo. Nel tempo, sono passati diversi anni (6 o 7 circa), la band si è evoluta e moltissimi cambi di formazione si sono succeduti. Tra questi è importantissimo da sottolineare l'ingresso della voce, perchè all'inizio ero io che oltre a suonare il basso, mi occupavo delle voci. Da quando è arrivato Claudio Facheris alla voce il gruppo ha guadagnato moltissimo, perchè è riuscito a dare precisione, cattiveria e sicuramente anche una certa impronta personale a tutto il sound. Parlando dell'ultimissima formazione, questa vede l'ingresso di Eros e Carlo, con i quali il gruppo ha fatto un ulteriore passo evolutivo. Con loro, a partire dall'anno 1999, abbiamo guadagnato moltissimo in potenza grazie alle ritmiche di batteria e al gioco di doppia cassa, oltre che nell'armoniosità degli assoli e nella perizia tecnica non indifferente. Siamo riusciti ad arrivare a dei livelli impensabili precedentemente, sempre con la voglia di continuare a migliorarci. Tuttora proponiamo un sound che è molto vicino al thrash anni 80 con diverse venature black/death e comunque con una certa impronta personale. In molti ci hanno accomunato a band del calibro di Testament, Soilwork ed i primi Slayer. Questo è bene o male l'escursus della band. Bene! E' proprio della voce che volevo parlare, ora. Quello che voi proponete non è il classico thrash, ma ha la sua particolarità nelle melodie vocali. Qual'è, quindi, l'approccio al cantato nella musica dei Methedras? (Claudio) Il cantato è una parte specifica di questo gruppo e che io curo particolarmente. Le mie influenze sono generali, nel senso che anche io parto da influenze thrash anni 80 in cui mi ritrovo molto, in personaggi come Chuck Billy dei Testament (che a casa mia dettano legge!), però ho anche molte influenze principalmente death, adoro le growling vocals di Chris Barnes (ex Cannibal Corpse ed ora cantante dei Six Feet Under), quindi questa commistione di voci diverse riesce a dare risalto alla parte musicale, amalgamandosi bene. Credo che la mia voce abbia subito un'evoluzione importante da quando sono entrato in questo gruppo, anche perchè prima avevo una voce un pò più stridula, forse ancora acerba, ma "pian pianino", con l'aiuto degli altri, con vari consigli, con l'ascolto di musica che precedentemente non avevo mai ascoltato e tramite modelli imitativi (i primi modelli che si sfruttano sono proprio quelli basati sull'imitazione), sono riuscito a modificare sostanzialmente la mia voce ed arrivare a fare quello che riesco a fare oggi... e cioè quasi tutto tranne le voci power, perchè lì c'è un notevole limite di corde vocali (risate - ndr). Però il diaframma lo so usare molto bene, quindi riesco a sopperire...non sussitono più problemi di respiro come sussistevano una volta e soprattutto non perdo più la voce e potrei cantare tranquillamente anche per due ore e mezza di fila. Parliamo adesso delle chitarre, quindi dell'aspetto ritmico e solistico della musica del vostro gruppo. Molto spesso, in un genere come quello che proponete voi, è difficile pensare alla particolarità ed alla tecnica delle chitarre, considerando che bisogna tener conto soprattutto dell'impatto della canzone. (Eros) Io mi ritengo principalmente un chitarrista rock, non molto metal perchè sono cresciuto con Van Halen e gente che col metal non c'entra tanto, anche se comunque ho sempre ascoltato anche metal e cose varie. Per quanto riguarda i miei assoli, chi riesce a seguirli bene si rende conto che sono molto più impostati su influenze di tipo Zack Wylde, Ozzy Osbourne, Van Halen e così via, quindi il mio approccio oltre che tecnico è fondamentalmente anch'esso di grande impatto. (Massi) A me piacciono le ritmiche dirette molto tagliate e che comunque abbiano l'impatto giusto...tutto il riff deve essere così. Quindi la mia chitarra deve essere, si, particolarre e sapersi distinguere, ma sostanzialmente faccio tutto quello che mi viene in mente, quindi riverso su di essa tutta la mia spontaneità (e per avere una musica d'impatto, questa'ultima è fondamentale). E invece, la "piovra" cosa dice? A vederti così sembri gracilino, mentre a sentirti suonare la tua batteria si ha l'impressione che siate in quattro lì dietro! Come è la vostra musica dal punto di vista di chi la vive alle "spalle" dei propri compagni? (Carlo) Alle loro spalle ci sono grinta e tanta potenza (ride - ndr) di una batteria per suonare la quale mi sono sempre ispirato a Dave Lombardo. Penso che basti solo il nome che ho detto. Una domanda un pò cattiva: ma voi dove credete di andare, e dove volete arrivare? (Andrea) OLTRE! Vogliamo andare veramente alla grande ed andare oltre ogni presupposto da cui eravamo partiti. Eravamo partiti come un gruppo di amici che suonavano quasi per scherzo, abbiamo passato degli anni rinchiusi in una saletta che puzzava di muffa e faceva veramente schifo, ed ora vogliamo arrivare a proporre ad un pubblico (spero) sempre più vasto il nostro sound. Credo che il momento del thrash stia tornando; il thrash anni 80, quello granitico e diretto si sta rivitalizzando e riproponendo...spero di far parte con i Methedras di quella "cresta" che sta portando nuovamente in auge il genere. Quindi "THRASH OVER THE WALL!!!". Bene, volete mandare un saluto ai lettori di HardSounds? (Claudio) Un grandissimo salutooo!! Non c'è che dire, questi ragazzi sanno il fatto loro e sanno bene ciò che vogliono! Bravi, continuate così.

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