INCHIUVATU
Ciao Agghiastru, ti va di presentare i tuoi Inchiuvatu e la scena mediterranea ai lettori di Hardsounds? Inchiuvatu è il nome del mio primo progetto musicale risalente al 1993, una one-man-band per intenderci. Il sound potrebbe essere definito come una sorta di black/death metal con influenze di musica sicula, con un cantato in dialetto, e altrettanto temi di ispirazione mediterranea. Provate ad immaginare i Dimmu Borgir, o i Cradle of Filth, ma visti attraverso un bizzaro modo di comporre siculo, fatto di nenie e sinistre tarantelle. Cumunque sia è sempre molto difficile descrivere a parole la musica di Inchiuvatu. Per quanta riguarda le liriche, il nome ’Inchiuvatu’ lo sapete bene, non è solo riferito al ‘crocifisso’ bensì ad un mio stato d’animo, ad una mancata occasione di confronto con la ‘vita’, siamo inchiodati all’abisso dell’esistenza. Questa misera arte che produco, è forse la voce di un muto, i cui occhi pretendono di vedere oltre... nella fantasia. Quindi predisponete il vostro animo ad un viaggio, nel mio piccolo giardino Mediterraneo. La mia ‘famiglia’ mediterranea invece è un gruppo di musicisti sempre dell’area di Xacca che organizza la propria proposta musicale partendo dal metal, ma arricchendolo con tutte le influenze che il bacino mediterraneo può offrire. Ad esempio: ne LA CARUTA DI LI DEI è presente un forte richiamo al periodo greco-romano, la musica potrebbe essere accostata ai Therion, Bal-Sagoth, giusto per fare dei nomi. Nei LAMENTU di 'Liack' si ha a che fare con un concept tribal/africano con un potente mix di death/black crudo e selvaggio. Anche in ASTIMI sono presenti dei richiami a quella che potrebbe essere la musica nella mesopotamia… oltre ad un ferale death metal. Ma c’è anche 3 (alias Rosario Badalamenti) che col suo progetto solista annichilisce con una potente miscela di black apocalittico industriale, e non solo, MALEFICU SANTIFICATU è il suo side-project di raw black metal satanico. I punti in comune sono l’uso del dialetto siculo, ma non solo, oppure l’attenzione a temi mediterranei. Certo è che la nostra è una delle più originali scene del pianeta. Ricordo che qualche anno fa, intorno al 99/2000, i gruppi siculi erano molto attivi e soprattutto ci furono molte uscite valide, tipo La Caruta Di Li Dei, Astimi, Ultima Missa, gli stessi Inchiuvatu…questi progetti sono ancora attivi? Degli ULTIMA MISSA non c’è nessun materiale in circolazione. Non capisco a cosa ti riferisci… (memoria farlocca mia... pensavo ci fosse qualcosa in giro Ndr). Su questo progetto c’è un gran parlare, ma nessuno ha mai ascoltato nulla, proprio perché noi non abbiamo intenzione di far uscire qualcosa. Ci sono delle registrazioni che noi realizzammo a suo tempo, ma che non sono in alcun modo in circolazione… Per le altre bands da te citate hai ragione. Nel 2001 uscirono due grandi cds, ASTIMI 'TrinaCapronuM' una mix di estreme death metal alla Deicide/Morbid Angel, ma con una propria personalità, e LAMENTU 'Liack'. Fu un’esperienza molto importante che diede una svolta a tutta la scena. Tutti questi progetti sono attivi, anche se stiamo dando priorità ad INCHIUVATU. Abbiamo avuto qualche problema col nuovo studio di registrazione, ora risolti, e poi anche economico, inutile dirti che per stampare cd ci vuole una grossa quantità di denaro. Comunque noi ogni tanto stampiamo dei demo, anche con materiale nuovo o inedito, che non richiedono grossi investimenti economici, demo che non smetteranno mai d’avere valore proprio per chi proviene dall’underground. E’ il caso di ‘Scilla & Cariddi’ de LA CARUTA di li DEI, un demo straordinario, a seguito del debut-cd del ‘99 che poteva essere benissimo un mcd ufficiale, ma noi abbiamo preferito che fosse un solo fottutissimo demo. Per il futuro vorremo creare una cd-compilation ufficiale con tutti brani inediti registrati per l’occasione, sempre progetti della Scena Mediterranea di Xacca. Ormai sei un musicista di esperienza, sei in giro da più di dieci anni…come hai visto evolversi la scena underground nazionale? Da dove sono io posso raccontarti di come si è evoluta la scena nord africana…Credimi, siamo fuori dal mondo, quello che so è quello che vedo e leggo su qualche giornale di musica metal. Non siamo in contatto con tante bands, a che servirebbe se poi potendo suonare assieme, per noi solo per il viaggio ci vogliono 1000 euro. La scena c’è, potrebbe essere ancor più originale e unica, ma questo fa parte di un altro discorso. Ci sono tanti giornali metal, webzine, quello che manca sono le opportunità di fare concerti, le strutture, almeno per noi al sud… C’è una certa esterofilia, magari ci vorrebbe un po’ più di attenzione da parte di tutti, fan, giornalisti, negozi… Vuoi parlarci un po’ del concept del nuovo “Piccatu”? Piccatu’ non è un concept album. Tutte le liriche affrontano il PECCATO ma da diverse angolature. In più, un pò stanco di parlare di anticristi e befane varie, ho voluto approfondire gli umori del mio carettere, delle mie esperienze personali. ‘LUSTRU’ (Lustro - nascita) è il parto, il mio. ‘CUNSUMU’ parla di una barbara e antica ‘tradizione’ mediterranea (araba per l’esattezza) che voleva che la prima notte di nozze di una coppia, la vergine dovesse, proprio perché vergine, macchiare il lenzuolo bianco col proprio sangue, cosicchè stendendolo fuori potesse mostrare a tutti la sua purezza. Se pura non era, l’uomo era in diritto di sgozzare la donna, e ugualmente il lenzuolo doveva far mostra di se lordato di sangue. Questo è quello che mi raccontava mi madre, ricordo ancora la mia emozione di quando mi mostrò ‘fiera’ il suo lenzuolo... Mi piaceva affrontare questo tema per la sua drammaticità e nello stesso tempo romanticismo, in fondo negli occhi degli amanti in quella prima notte, vi si poteva scorgere amore, ansia, odio. ‘PICCATU’ parla della mia vita, di tutto quello che ho fatto e sto facendo. Di questo ruolo che mi sono ritagliato ‘moderno menestrello’ e dei miei fallimenti. Come nella foto interna al cd, sono un perfetto ‘Uno, nessuno e centomila’, dipendente da una maschera, dalle mie fantasie... ‘MALEFICU’ è un inno di disperazione rivolto a dio, per l’assurda condizione del sesso nel genere umano. ‘ANIMACULA’ (Anima -maculata) parla di una donna tormentata dall’incesto, ma in realtà è una nostalgica riflessione sulla potenza dell’amore che va al di là della propria carne. M’inquieta e affascina il rapporto che c’è tra una Madre e un Figlio (vedrò di spiegarmi meglio nel prox cd). ‘VATTIU’ (Battesimo) parla delle mie perplessità sull’incapacità di intendere e volere del nascituro a ricevere questo religioso sacramento...potete immaginare come la penso. ‘CIURI SACRIFICATU’ parla di gesù cristo che deluso dal genere umano, chiede al padre se è più o meno logico il suo sacrificio. In realtà è anche una riflessione sul modo in cui la nostra società catto/borghese concepisce l’amore in senso lato...’EVA’ madre del peccato, è una song ironica. Lei conosce i piacere del sesso ancor prima che con Adamo, concedendo la sua purezza al ‘serpente’, ecco perché dio la scaccia dal paradiso... Ma lei romanticamente struggente chiede al padre onnipotente: “perché negare un piacere che tu stesso hai creato?”. Se credessi in dio, lo immaginerei proprio come un burattinaio che si diverte alla nostre spalle. ‘CURU’’ (Cuore- modo per chiamare la propria amata) parla di una relazione sentimentale finita male... Ma è anche un testo che riflette la mia malinconia nei confronti della vita che puntualmente invecchia e muore. A proposito di “Piccatu”, come hai detto tu uno dei brani (“Cunsumu”) parla di un’antica tradizione araba… non posso esimermi quindi dal chiederti cosa ne pensi dei fatti di sangue che si consumano quotidianamente in Medio Oriente. Ma, francamente l’unico legame che mi conduce a quei fatti è l’aumento del prezzo della benzina. Cosa vuoi che ti dica… A volte mi sforzo di capire le problematiche del mio condominio, quello che succede tra un piano e l’altro, le ripicche, le assenze dalle riunioni condominiali… Insomma non è facile. Spesso ci si rivolge ad un consulente esterno, proprio perché non si trova un accordo, o alcune famiglie favoriscono altre, quindi si creano delle porzioni all’interno di uno stesso palazzo, che puntualmente si sfidano. Vuoi oggi il posto macchina, domani il cane che piscia in ascensore. Il consulente poi, se ne frega, si fa i suoi conti, guadagna la sua parcella comunque… Sì, preferirei vivere da solo in una bella villa, ma a vista del centro storico magari… Dalla profondità degli argomenti che tratti si nota il tuo vasto background culturale; quali sono le tue maggiori fonti di ispirazione? Ti ringrazio per il complimento gradito, ma io sto alla cultura così come un crocifisso adorna una moschea. Ma di quale cultura parli… io butto lì qualche ricordo distorto venuto a galla dalla mia infanzia… Non c’è nessuna cultura. Qualcuno vuol farci credere che conoscendo questo e l’altro diveniamo ‘colti’, facendo questo o quell’altro ancora, vestendoci in un modo, o vedendo quel film, o leggendo quel libro. Io non sono una persona profonda, è tutto il resto che fa schifo oltre misura. Io sono ignorante, è quello che mi sta attorno ch’è peggiore di me al punto di farmi sembrare ‘colto’. Sì, mi piace vedere i films di Fellini, Pasolini, Bergman, Antonioni, De Sica, mi piacciono gli anni ’70 per via del rock progressivo, specie quello italico, ho letto qualche libro di Nietzsche, spesso non capendoci nulla, mi piace ‘l’età di Pericle’ e tutto ciò che ruota attorno a quei secoli di assoluto splendore. Posso parlarti dell’arte, raccontarti Picasso o chissà quale altro visionario… Tutto questo magari mi ha stimolato, ma non credo che conoscere tutto ciò abbia a che fare col “mio vasto background culturale”. Mi sento soffocato, sento che c’è una regia occulta che c’impone delle emozioni, inventa per noi dei desideri, una ‘cultura’. A volte penso, scrivo, o suono delle cose, ma poi mi chiedo perché io l’abbia fatte…in base a quale esigenza, e perché sentirei tale esigenza. Io reagisco in base a quello che so, quello che ho studiato più o meno bene? Mi influenza veramente il fatto di cronaca di cui tutti parlano, senza neanche sapere dove si trova esattamente gerusalemme? La cultura poi... in un paese di pensionati. Nelle tue interviste, biografie e testi è citato spesso Pirandello, a proposito dell’identità e delle maschere… cosa ti affascina di questo autore? Abito a venti minuti dalla sua casa natale, non può non aver avuto un’influenza sul mio modo di creare. Ci sono grandi uomini siciliani che hanno descritto l’animo umano partendo proprio dall’analisi degli abitanti delle loro città sicule. Mi ricordo da piccolo anche del Verga e dello spirito di rassegnazione che alberga nei siciliani. Una ‘verità’ su cui ho molto riflettuto. All’interno del cd c’è un’immagine che mi ritrae in quattro pose diverse, sono sempre io, ma in una ho i capelli lunghi, in un’altra la testa rasata e via dicendo. L’idea era di citare l’illustre Pirandello, ‘Uno nessuno, centomila’ facile dedurre che volevo rappresentare l’incapacità dell’uomo, spesso la mia, di avere un’identità precisa. Inoltre, proprio per affermare tale identità, l’unico modo, sempre per citare il nobel di Girgenti, è il suicidio (morale, sociale, ecc...) o la pazzia. Entrambi i modi fanno parte della filosofia di Inchiuvatu. Quali sono le principali ragioni che ti hanno spinto ad esprimerti prevalentemente nel dialetto della tua terra? Ho sempre cercato di essere me stesso, scisso da qualsiasi organizzazione sociale. L’uso del dialetto, per il momento, lo reputo un buon modo per esprimere pensieri che, in altra lingua perderebbero di efficacia e pathos. Tuttavia non è esclusa la ricerca di altre forme di idiomi. Ho cantato in italiano, inglese, tedesco, tutto sta a come ti senti in quel momento della composizione e a ciò che desideri esprimere. Anche la lingua è uno strumento musicale, quindi non è escluso che il siciliano sia inadatto ad una song che crei certe atmosfere che richiedono la rigidità del tedesco, per esempio. Vedremo. Che opinione hai dell’attuale scena black metal? Non ti sembra che il tutto sia diventato, tranne rare eccezioni, una sorta di circo ambulante buono solo per i ragazzini alla ricerca della trasgressione che nasconde una pochezza musicale imbarazzante? Sì, credo che il ‘valore’ del metal estremo sia morto già a metà degli anni ’90. Non capisco perché sia così difficile per i musicisti essere se stessi, avere il coraggio di partorire idee nuove. E’ drammatico vedere anche i grossi nomi riciclarsi all’infinito, proprio quelli che il metal estremo l’hanno portato alle stelle. Allora penso che hanno fatto bene a sciogliersi bands come Emperor o Immortal, la proprosta musicale di questo momento è veramente piatta, colpa anche delle etichette, dei giornali... La cosa poi più triste dei nuovi fruitori di musica è l’incremento della pirateria. Molti non hanno il senso di culto per un cd, sfogliare il booklet, leggere i testi, insomma adorare questo feticcio che racchiudeva in se questa musica straordinaria, rivoluzionaria. Circolano sterili cd masterizzati, privi anche di titoli, come se si facesse a gara a chi possiede più dischi, ma quanti hanno compreso cosa stia succedendo a livello musicale, lirico. Internet ha contribuito a diffondere la musica, ma ha anche tolto parte del mistero che avvolgeva la stessa. Non so che dirti, noi facciamo la nostra parte, offrendo qualcosa di nuovo e qualitativamente sempre migliore. E quali sono le band italiane che preferisci? Sono tante, vuoi che ti faccia un elenco? Fearwell, Mortuary Drape, Opera IX, Mahira, HandFul Of Hate, Zora, Verbo Nero, Necrodeath, Ephel Duath, Aborym, tanti e tanti altri… ma è una mia fissa, ma mi piacerebbe che tutti fossero più estremamente originali. Che progetti ci sono in vista per Inchiuvatu e le altre band della Med Scene? A gennaio inizierò a registrare il quarto Inchiuvatu che seguirà la scia di ‘Piccatu’ ma con influenze più dark, sinfoniche, prog. Il cd dovrebbe uscire per fine 2005. Mi piacerebbe anche cominciare a pensare ad un cd di Inchiuvatu interamente acustico, dove far emergere il piano, cosa che tra l’altro faccio nei miei spettacoli, per metà elettrico e acustico. Inoltre credo tra qualche anno di cominciare a lavorare a qualcosa che porti solo il mio nome AGGHIASTRU, qualcosa che mi consenta di liberarmi da qualsiasi etichetta musicale. Per le altre bands ci saranno a breve dei demo: MALEFICU SANTIFICATU ‘L’Odio’, 3 ‘Onnipotenza III’, ASTIMI un live più bonus, forse anche i LAMENTU, dei vecchi demo di Inchiuvatu che i fans non smetteranno mai di richiederci. Ufficialmente per fine 2005 pensiamo ad una cd-compilation targata INCH Productions, che consegni alla storia un cd con tutti brani inediti delle bands della mia scena mediterranea. Seguite i nostri passi sul nostro sito. Comunque sia è importante capire che per fare buoni cd, occorre pure che qualcuno compri la musica, che il supporto sia anche economico, piratare le piccole etichette può significare la loro morte. Abbiamo bisogno di fans che adorino i cds, con gli artworks, fieri delle proprie collezioni discografiche, patrimonio eterno da tramandare ai propri figli… Se ridurrete il valore discografico di un artista a della semplice plastica da accumulare… è finita.
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