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GHOSTHEART NEBULA

L’esordio sulla lunga distanza di questa cospirazione italo-norvegese ha destato parecchio interesse in redazione. La band è riuscita a trasformare in musica questo periodo di profondo malessere ed inquietudine. Non ci siamo fatti sfuggire l’occasione per approfondire alcuni aspetti del loro sound/concept ed in base a quale criterio hanno scelto gli ospiti che hanno partecipato alla realizzazione del disco.

Parlateci di voi, da dove è nata l’idea di creare una formazione con membri che si dividono tra Italia e la Norvegia? In realtà quella norvegese è stata solo una prima parentesi che però è servita al songwriting del primo EP 'Reveries, ed a stabilire una serie di connessioni molto importanti tra cui Therese Tofting (Fairy), la nostra unica guest su 'Reveries' e Øystein G. Brun (Borknagar) che ha curato la parte di mix e master di 'Ascension'. Il primo nucleo della band è nato il giorno prima della partenza di Nick per la Norvegia, un po’ per scherzo e un po' no, si è voluto mantenere un ponte tra Italia e il paese scandinavo e questo ponte sono stati proprio i Ghostheart Nebula. Ora siamo tutti stabili sul suolo italico, e pur essendo spalmati tra Piemonte e Lombardia, questo ci rende il lavoro molto più agevole. 

Ascoltando attentamente il nuovo lavoro, di prossima pubblicazione via Black Lion Records, abbiamo notato diversi riferimenti stilistici a band quali, My Dying Bride, Swallow The Sun ed i connazionali Void Of Silence autori di un doom siderale molto vicino al vostro sound. Possono essere annoverati come delle influenze?  Assolutamente si, l’elenco delle band che ci influenzano sarebbe veramente lungo, dentro e fuori dal panorama Doom. Cerchiamo sempre di arricchire il nostro sound, e allo stesso tempo crearci un’identità abbastanza riconoscibile. 

Cosa vi ha spinto ad accasarvi presso la Black Lion Records? Arrivando da un EP autoprodotto 'Reveries' cercavamo un’etichetta che fosse adatta alla nostra dimensione e che ci potesse supportare adeguatamente, specialmente nella promozione dell’album. Black Lion Records ha mostrato da subito grande entusiasmo per la nostra musica e, dall’avvenuto contatto, è stato un processo molto rapido e naturale l’inizio di un percorso assieme. 

Veramente molto bello l’artwork di copertina ad opera di Gogo Melone (Aeonian Sorrow), è considerabile come un’avvisaglia agli esseri umani che non ci resta più molto tempo per cambiare rotta e far si che la terra non venga devastata da inquinamento e incendi e che l’unica via di fuga è il cosmo? I nostri artwork cercano di proiettare nel campo grafico quello che cerchiamo di esprimere con la musica. Gogo in questo senso è riuscita a sintetizzare in un’unica immagine una miriade di sfumature ed emozioni, pur rimanendo nella sfera cosmica. Ci sono diverse chiavi di lettura, sia nella copertina che nell’interpretazione dei pezzi nel loro flusso complessivo e sicuramente la tua è interessante. La copertina di 'Ascension', ha una connessione con quella del precedente EP 'Reveries' ed è in realtà un ponte, una transizione tra il primo EP ed il futuro secondo album che verrà a seguito di 'Ascension'. 

In base a quale criterio avete scelto gli ospiti (Gogo Melone - Aeonian Sorrow, Lucia Amelia Emmanueli dei Sojourner, Monochrome The City – e Jon Liedtke degli Inter Arma)? Gogo era nel mirino da parecchio tempo, la apprezziamo molto come artista e come persona, era quindi inevitabile coinvolgerla prima o poi. Lucia è una nostra cara amica e la collaborazione è nata dalla nostra stima reciproca. Jon ha realizzato un nostro piccolo feticcio: adoriamo il Theremin e dobbiamo proprio ringraziarlo per l’ottimo lavoro, non vedevamo l’ora di inserirlo in un pezzo! 

Come vi spiegate l'esplosione di tutte queste band dedite al Funeral Doom ed affini, genere che fino a qualche anno fa era appannaggio di una ristrettissima nicchia o addirittura sconosciuto ai più? Crediamo che negli ultimi anni si stia sviluppando un crescente interesse per questo tipo di sonorità, non una moda, ma una ricerca in un campo di profondità e introspezione, figlio forse del fatto che l’umanità non sta affrontando un buon periodo. C’è un qualcosa di rassicurante in queste sonorità grevi e malinconiche e troviamo anche che tra le bands e gli ascoltatori di queste profonde vibrazioni si sviluppino spesso relazioni di empatia che in altri “generi” è difficile riscontrare. 

Covid permettendo, avete intenzione di fare un tour promozionale per il nuovo lavoro? Per ora abbiamo programmato solo una data in Svizzera, il 17 Settembre, con As The Sun Falls e Aeonian Sorrow, rimaniamo comunque con le dita incrociate per l’evolversi della situazione, in Italia e non. 

Il Theremin è uno strumento comunemente poco usato ma la sensazione di struggimento che sa regalare è pari solo a quella del violino; il brano 'The Cage' secondo me è il più intenso del vostro lavoro, qual è il vostro punto di vista? Ogni componente nei nostri pezzi è funzionale alla resa musicale ed espressiva di cosa vogliamo comunicare, qui il theremin con il suo suono magico e alienante allo stesso tempo era perfetto per la dimensione onirica, seppur estremamente tetra, del brano. "The Cage", psicologicamente, è senz'altro uno dei passaggi più cupi dell'album e cercavamo quel quid che potesse ulteriormente arricchire questa sensazione di inquietudine e prigionia e Jon ha fatto un lavoro eccezionale, comprendendo fin da subito dove volevamo arrivare.

Qual è il focus dei vostri brani a livello di liriche? Se in 'Reveries' il focus era dettato principalmente da argomenti suggeriti da esperienze dirette e molto personali, in 'Ascension', oltre a riversarvi i pensieri più reconditi e intimi, possiamo trovare anche brani nati da un forte sentimento di empatia verso tutto ciò che genera moti di sofferenza nell’essere umano. C’è un continuo guardarsi dentro, farsi a pezzi e ricomporsi. C’è molta voglia di riscatto ma, parallelamente, un continuo attrito con la pesantezza della realtà. E’ proprio attorno a questi elementi di contrasto che si sviluppano i testi e la direzione di “Ascension”. 

Volete aggiungere qualcosa? Vorremmo rivolgere un sincero ringraziamento a tutte le persone che hanno lavorato con noi per la realizzazione di questo album, a chi ci da una mano in ogni occasione possibile e a chi ha deciso di supportarci durante questo percorso. Speriamo che gli sforzi e le emozioni riversate in 'Ascension' possano arrivare nel profondo di chi lo ascolterà. Grazie a voi di Hardsounds per lo spazio a noi concesso.

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