FABIO ROSSI
Un saggio sulla musica progressive inglese degli anni '70 che, traendo spunto dall'esperienza personale di Fabio, traccia la storia del genere nel suo periodo fulgido (1969/1975). L'analisi del fenomeno parte dai prodromi (1965/1969) che hanno determinato le basi su cui il prog si svilupperà, per poi passare alle caratteristiche basilari, i migliori dischi, le cause del declino e i nuovi scenari. Include un ampio capitolo sulla scena italiana, monografie dettagliate sui gruppi inglesi principali (Genesis, ELP, Jethro Tull, Pink Floyd, VDGG, King Crimson, Gentle Giant, Yes), un'ampia discografia per neofiti, quasi duecento note esplicative, traduzioni di alcuni testi o parte di essi, testimonianze, sitografia e bibliografie.
In che modo sei riuscito a tracciare la storia del Prog nel suo periodo più prolifero, ovvero dalla fine degli anni '60 a metà anni '70? Sono diventato un estimatore del rock progressivo a partire dalla seconda metà degli anni Settanta. Ho vissuto, pertanto, il movimento nella sua fase crepuscolare, ed essendo nato nel 1961, non poteva andare diversamente. I ragazzi più grandi di me di qualche anno ebbero la fortuna di andare ad assitere a concerti che definire epocali è mero eufemismo. Quanta invidia! Nel tempo, però, ho avuto la pazienza di acquistare, dapprima in vinile e poi in CD, tutti i capolavori del genere che ascolto ancora oggi a distanza di quattro decadi. Nonostante la mia esperienza acquisita in un così lungo lasso di tempo, tracciare la storia del prog è stata un’impresa ardua. Ho reperito le notizie salienti sulle riviste dell’epoca, sui siti web, sui libri. Insomma, una faticaccia, ma ne è valsa la pena.
Facciamo una breve analisi partendo dalle basi. Quali sono le caratteristiche essenziali, i migliori dischi, la cause del declino e i nuovi scenari di questo genere? Nel mio libro c’è un ampio capitolo in cui collego il prog a tutta una serie di sperimentazioni che, a partire dai Beatles, ebbero inizio nel 1965. I semi del progressive sono tutti racchiusi lì, fino alla sua deflagrazione che avvenne il 10 ottobre 1969 con la pubblicazione dell’album di debutto dei King Crimson “In The Court Of The Crimson King (An Observation by King Crimson)” che rappresenta per la maggior parte dei critici e dei fan il punto d’inizio. Da quel momento in poi e fino al 1975 il rock progressivo, che amo definire colto, ha espresso il meglio di sè grazie ai dischi di band come Yes, Genesis, Emerson,Lake & Palmer, Jethro Tull e via discorrendo. Musica di alto livello fu proposta anche in Germania, Francia e soprattutto in Italia. Le carattaristiche essenziali sono molteplici: l’uso di strumenti inusuali per il rock, lo stravogimento della forma canzone fino ad arrivare a coprire con un solo brano tutto un lato (o tutti e due!) del 33 giri, il concept album, l’utilizzo di tempi dispari, l’abile fusione di più generi (rock, folk, jazz, classica) e tanto altro ancora. La crisi avvenne a seguito della semplificazione del mondo delle sette note operata dal punk, new wave e disco music. Aggiungerei anche un comprensibile calo creativo dopo tanti capolavori. Una reale riaffermazione del prog paragonabile ai fasti settantiani non si è mai verificata, sebbene vi siano numerose band che propongono una qualità di musica di notevole levatura. Riguardo l’elenco di dischi da consigliare ai lettori, il Capitolo XII del mio saggio riepiloga tutti i miei preferiti! Ne cito cinque così come mi vengono in mente: Selling England by the Pound (Genesis), Close to the Edge (Yes), Pictures at an Exhibition (E.L.P.), Pawn Hearts (Van Der Graaf Generator) e Aqualung (Jethro Tull).
Cosa puoi dirci riguardo alla scena italiana? L'Italia è riuscita a rimanere al passo dei gruppi inglesi principali (King Crimson, Genesis, Pink Floyd, etc.)? L’Italia è stata al passo con gli inglesi, anzi sono in molti che sostengomno la tesi secondo cui il rock progressivo italiano sia stato superiore a tutti. Gli E.L.P., tanto per citarne una, ammiravano il Banco del Mutuo Soccorso e la Premiata Forneria Marconi al punto di volerli nella loro etichetta discografica (Manticore).
La prima edizione di questo libro è del 2015, ma da poco è stato ristampato sempre per Chinaski Edizioni giusto? “Quando il Rock divenne musica colta: Storia del Prog” è stato ristampato ben cinque volte, l’ultima di recente con varie sistemazioni e aggiunte che lo hanno migliorato di molto. E’ diventato una sorta di “evergreen” e credo che alla lunga aver condensato la storia del genere in circa 150 pagine si sia rivelata una scelta azzeccata. Ho ricevuto alcune critiche per questo motivo, ma sono stati tanti gli apprezzamenti dei neofiti e anche di chi il movimento l’ha vissuto in prima persona.
Per chi fosse interessato al libro, o a tenersi aggiornato sulle tue attività dove e come può farlo? Può essere ordinato in tutte le librerie, on line su Amazon, IBS o presso la Chinaski Edizioni. Tengo a sottolineare che sono disponibile a spedirlo a casa degli interessati con una dedica fino a quando disporrò di copie. Contattatemi al riguardo su facebook (https://www.facebook.com/fabio.rossi.9), messanger o e-mail ([email protected]). Grazie della disponibilità!
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