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ANATHEMA

Sogno di una notte di mezza estate, perché tale può essere definito un concerto gratuito di una band di questa portata, e cogliamo l’occasione per ringraziare pubblicamente la Dark Veil Productions per il graditissimo regalo. A priori eravamo alquanto scettici sulla riuscita del set in acustico in quanto la maggior parte di essi in unplugged perde troppo rispetto alla versione elettrica. Non siamo riusciti a vedere i Rome In Monochrome perché al nostro arrivo (20.50) avevano già concluso il set e questo ci dispiaciuto molto, ma visto che sono di Roma non perderemo occasione per recuperare. Umidità e caldo a livelli Arabia Saudita nella capitale in questo 12 luglio, ma la location per come è stata allestita (sdraio di fronte al palco e bar/ristorante al lato), mancava solo il mare per completare la località balneare. Fin dall'ingresso sul palco i fratelli hanno creato un siparietto fatto di battute da cabaret a ripetizione spezzando subito il muro tra band e pubblico; Daniel ha citato Pavarotti di "Nessun Dorma" come uno dei migliori cantanti/brani che ha mai sentito ed ogni volta che lo riascolta gli scappa una lacrima. Essendo un evento gratuito è venuta anche gente con l'unico intento di passare la serata chiacchierando tutto il tempo, infastidendo e rovinando quell’atmosfera fatta di note delicate a basso volume; una cattiva abitudine ormai prassi consolidata, una totale mancanza di rispetto per chi ti sta vicino che è interessata a vedere un concerto/evento che probabilmente non si ripeterà mai più in questa veste, ma questo purtroppo è un altro discorso: educazione.

Dopo diverse richieste di brani, Danny ha cominciato ad evidenziare segni di insofferenza mal celata, passando dagli elogi alla nostra nazione (in quanto metà della sua famiglia è italiana) e dal fatto che vorrebbe registrare un disco dal vivo da noi perché tutte le volte che hanno suonato qui il pubblico le cantava per intero, fino ad arrivare alle prese in giro verso le nostre abitudini, asseriva che siamo fissati con la pizza, per finire ad inveire contro coloro che ripetutamente gli chiedevano di suonare determinati brani (addirittura prima che iniziasse il set già era partita la prima richiesta seguita da: se vuoi sentire quel brano torna a casa, metti quel cd e premi play sul lettore, oppure se sei capace crea una band e suonala con loro), fino ad apostrofarli pesantemente con ripetuti f.ck conditi in tutte le salse possibili ed immaginabili, minacciando anche di chiudere anzitempo l’esibizione perché le continue richieste (in particolare quella di "Lost Control" in cui ha letteralmente perso il controllo), stavano rovinando l’atmosfera (eppure un artista con una carriera così lunga alle spalle dovrebbe essere abituato alle richieste del pubblico e anche ad ignorarle), così come probabilmente chi continuava a chiedere un determinato brano non capiva le digressioni tecnico-tattiche di come andare a quel paese che il vocalist, in maniera poco politically correct, gli stava rivolgendo.

Ma al di là degli eventi extra-musicali abbiamo avuto il piacere di assistere ad oltre due ore di magia pura, fatta di campionamenti di accordi, arpeggi e riff talvolta accompagnati da percussioni prodotte dai colpi dati sulla cassa della chitarra; l’excursus della serata ha toccato da 'Alternative IV' con la traccia di apertura "Fragile Dream" (chiarendo fin dalle prima note quale sarebbe stata la raffinatezza della performance) attraverso le due versioni di "Untouchable", fino alla struggenza di "One Last Goodbye", la delicatezza di "Are You There", la spremuta di cuore di "Dreaming Light", l'intensità di "The Beginning And The End", il salto indietro nel tempo di "Deep" da 'Judgement' e il nuovo lavoro 'The Optimist' (estromettendo volutamente il periodo depressive death/doom). Il tutto è culminato nelle cover che non ti aspetti: dai Doors di "The End" ai Pink Floyd "High Hopes" e "Another Brick In The Wall", fino alla trascinante e straziante "Sober" dei Tool preceduta da un simulazione del giro di basso che sta in apertura a "Schism". Per le emozioni che il set ha saputo regalarci e per l’affluenza di pubblico accorso è stato un gran successo con diversi siparietti inaspettati.

SETLIST:
Fragile Dream
Untouchable Part I
Untouchable Part I
Thin Air
Inner Silence
One Last Goodbye
Pressure
Are You There
Dreaming Light
The Beginning And The End
The Optimist
Deep
Forgotten Hopes
Destiny Is Dead
Lost Control
Bis:
PINK FLOYD "High Hopes"
DOORS "The End"
TOOL "Sober"
PINK FLOYD "Another Brick In The Wall"

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