E' passato giusto un anno da quando avevamo avuto la possibilità di intervistare i Lunocode, nella persona di Perseo Mazzoni, ed eccoci qui oggi di nuovo con lui per parlare del disco intitolato 'Celestial Harmonies' che la band ha appena pubblicato per la Spider Rock. Innanzitutto benvenuti, buon 2012 da parte di HardSounds e i nostri lettori.
Grazie, siamo molto contenti di poter parlare ancora dalla vostre pagine!
Ci raccontate come avete passato l'ultimo anno, di come è andata la promozione dell'EP 'Last Day Of The Earth' e della risposta del pubblico alla vostra prima pubblicazione?
L'ultimo anno è stato molto impegnativo, sia per la promozione del nostro EP 'Last Day', come giustamente dicevi tu, sia e soprattutto per il fatto che abbiamo composto e registrato il nostro primo full length. Sono stati mesi di duro lavoro ma siamo molto contenti. La risposta di pubblico e di critica riguardo al nostro precedente EP è stata molto buona, speriamo di fare di meglio con 'Celestial Harmonies'.
Invece come sono andati i lavori per la stesura e la relativa pubblicazione di 'Celestial Harmonies' edito sempre dalla Spider Rock Records, che si è affacciato sul mercato da poco?
Molto bene, ci siamo divertiti a creare qualcosa di nuovo, seguendo uno stile molto più naturale per noi, senza imporci niente, facendo semplicemente ciò che con naturalità usciva fuori dalle nostre menti. E' stato un processo molto interessante ed importante ed ha fatto crescere molto l'affiatamento già buono che c'era tra noi.
Come ci avevate anticipato nella precedente intervista, effettivamente questo vostro ultimo lavoro si distacca dall'EP precedente e prende, a nostra opinione, una strada più tendente al prog rispetto al power e con più momenti vicini al rock. A questo punto ci dobbiamo aspettare ulteriori evoluzioni nel tempo o ipotizzate che questo possa essere il vostro "marchio di fabbrica" da qui in poi?
Sicuramente. Siamo convinti che ogni album debba avere una sua personalità e quindi il prossimo sarà sicuramente diverso da questo. Ogni album è come una persona: ha un carattere, dei pregi e dei difetti, ha i suoi spigoli o i propri punti di forza. 'Celestial Harmonies' a nostro modo di vedere ha un carattere molto spiccato e ci piace tantissimo ma il prossimo disco sarà un nuovo passo avanti. Chi continuerà a seguirci capirà cosa intendiamo quando uscirà!
Da questo nuovo lavoro i nostri lettori potranno iniziare ad apprezzare anche la presenza di Daphne dietro il microfono, anche se è già da tempo che lavora con voi. Quanto il suo inserimento ha dato la spinta per la piccola svolta musicale di questo disco o, viceversa, la sua scelta come vocalist è stata fatta proprio perché si era presa questa decisione di variare già prima di iniziare a lavorare con lei?
La svolta musicale non è stata piccola ma molto grande, secondo noi. Pochi gruppi cambiano così tanto nel giro di pochi mesi e questo, senza peccare di orgoglio, significa che qualcosa da dire ce l'abbiamo e la competenza per dirlo pure. Detto questo, la seconda tua ipotesi: abbiamo scelto Daphne perchè avevamo già capito che volevamo una cantante espressiva, con una voce capace di tanti colori diversi e che sapesse impreziosire le cesellature musicali e gli arrangiamenti delle chitarre. La raffinatezza è l'obiettivo di Celestial Harmonies. Sicuramente è un album distante dal metal duro e puro e anche nella produzione abbiamo deciso coscientemente di scegliere dei suoni ed uno stile "live" che mettesse in risalto questo nostro intento.
Raccontate ai nostri lettori quali sono gli spunti che stanno dietro ai brani di 'Celestial Harmonies' e se avete dei brani ai quali per qualche motivo vi sentite più legati? Anche qui, pur non essendo un concept album, c'è un collegamento più o meno esplicito tra i vari brani, escludendo la suite di chiusura di cui parleremo dopo?
Esatto, un filo di fondo c'è ed è l'analisi della condizione umana colta in alcune sue sfaccettature: in "Sin Cara" si tratta il tema dell'omologazione, della spersonalizzazione che gli individui subiscono vivendo in una società come quella occidentale, industrializzata ed automatizzata. In "Misty Visions Of An Ordinary Day" il tema è quello dell'indifferenza verso gli altri e della chiusura in se stessi che sperimentano gli abitanti delle città, dove le persone si passano di fianco senza guardarsi nemmeno in faccia. "Indifference" è una descrizione degli orrori della guerra che sfocia in un inno alla pace ed un ragionamento sulla stupidità ed illogicità della guerra stessa. Per spartirsi una minima parte di un granello di polvere disperso nel cosmo. "The Origins of Matter And Mind" invece racconta una storia e sono convinto che leggere i testi potrà far felici molti cultori della fantascienza filosofica alla Philip Dick, alla Carl Sagan, alla Arthur Clarke o alla Olaf Stapledon.
Personalmente sono molto legato ad "Heart Of The World".
Come detto trovo molto bella la suite, di quasi 30 minuti, "The Origin Of Matter And Life". Per me è la somma di tutto il vostro lavoro e mette in luce tutte le vostre sfaccettature e capacità. Ci raccontante un po' cosa c'è dietro a questo brano “ importante” e la storia che unisce tutte le sue sottoparti?
Come dicevo, gli autori citati sopra sono sicuramente quelli che mi hanno ispirato di più nello scrivere il plot per il concept della nostra suite. In sostanza è la storia della creazione dell'Universo a partire dalla cristallizazione dei pensieri di un essere autocosciente, l'Architetto Cosmico che, inconsapevolmente ed inevitabilmente, crea universi dentro la sua mente. Si descrive questa struttura a matrioska di un universo dentro un altro universo, si descrive la creazione della materia, la nascita della vita...e tutto questo è raccontato dalla prospettiva di un personaggio, Albert II, che si ritrova dentro una capsula spaziale in orbita attorno alla terra, in assenza di peso, ed inizia un viaggio mistico che lo porterà a sondare i confini più oscuri del cosmo. Solo nell'ultimo dialogo, quello in fondo alla traccia "Albert II", per l'appunto, con un ultimo colpo di scena, si scoprirà l'identità di Albert...che non voglio svelarvi per non rovinare la sorpresa agli ascoltatori!
Che aspettative avete per il vostro disco? Contate di fare magari un po' di supporto in giro, per l'Italia e non solo, per pubblicizzare il vostro lavoro?
Suonare live non è per niente facile, soprattutto se proponi un repertorio di brani tuoi. Sicuramente ci interessa, vedremo cosa riusciremo a fare. Aspettative per il disco? Speriamo che piaccia di più di "Last Day", per ora i risultati sono più che incoraggianti!
Per adesso concludiamo qui l'intervista dicendo che ci fa sempre piacere poter parlare ed ascoltare i dischi di giovani band italiane che come voi “hanno cose da dire” nel panorama musicale del bel paese e oltre. Vi auguriamo ancora che il vostro 'Celestial Harmonies' possa farvi conoscere ancora di più e quindi vi aspettiamo di nuovo sulle nostre pagine per i vostri futuri lavori.
Ti ringrazio per l'augurio! Vorrei cogliere l'occasione per segnalare a tutti i lettori che abbiamo da poco aperto un nostro blog, l'indirizzo è http://lunocode.blogspot.com e che li pubblicheremo, nei giorni e mesi a venire, molto materiale e curiosità sul disco che spero faranno piacere a chi ci segue. E' anche un luogo dove poter entrare in contatto con i ragazzi che hanno ascoltato il disco e scambiarsi opinioni sul concept o sulla parte musicale. Speriamo che prenda piede perchè penso che il contatto con il pubblico, lo scambiarsi le idee, sia una cosa estremamente entusiasmante! Venite a trovarci!
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