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FIORLETTA, SIMONE

Ciao Simone, ci ritroviamo di nuovo qui sulle pagine di Hardsounds dopo qualche mese dalla precedente intervista riguardante i Moonlight Comedy; oggi però siamo qui a parlare della tua ultima pubblicazione solista My Secret Diary. Entriamo subito nel discorso, My Secret Diary non è il classico album da "guitar hero", ma da più l'idea di essere un disco variegato dove la chitarra è sì la protagonista principale, ma senza diventare esasperata o troppo fine a se stessa. Ti ritrovi con questa affermazione? Sono più che d’accordo. Personalmente ritengo che pubblicare album strumentali non sia un modo di dimostrare la propria bravura, la propria tecnica a discapito della musicalità del brano, cosa che a mio avviso sta succedendo da un po’ di anni a questa parte alla maggior parte dei chitarristi, bensì di comporre songs ricche di musica, di melodie in un certo senso cantabili… se poi si riesce a fare tutto ciò fondendolo perfettamente anche con la tecnica, allora ecco che ci si potrebbe trovare di fronte ad un disco diverso dai soliti, un disco che di sicuro con meno tecnica ha una marcia in più. Credo che proprio che questa varietà di proposta all'interno del disco possa essere una marcia in più per avere maggiori risposte sul mercato, dato che anche coloro che non sono puristi delle 6 corde possono trovare My Secret Diary interessante e valido. Questo spaziare da un genere all'altro è stata una scelta ponderata a tavolino o si tratta semplicemente, per modo di dire, di una cosa nata per caso di volta in volta durante la stesura dei vari brani? Come con il precedente lavoro “Parallel Worlds”, quando inizio la stesura di un disco non prefisso mai il punto di arrivo a livello stilistico. Amo molto comporre ispirandomi alla mia vita, alle mie emozioni ed a tutti gli avvenimenti che mi circondano. Basandomi su tutto ciò, tendo a creare una sorta di “colonna sonora” che mi accompagna in base a ciò che vorrei descrivere o raccontare e per questo, provando emozioni diverse e vivendo situazioni diverse, vengono fuori canzoni diverse. Un altro punto di forza del disco sono anche le partecipazioni di 3 musicisti di spessore come De Paoli, Liotta e Pasko, oltre alla presenza in un brano di W. Marino. Come è nata la collaborazione con loro? E come ci si sente ad avere dei compagni di lavoro di questo livello che suonano esclusivamente la tua musica? (NdR tutti i brani sono stati composti, a parte uno, in toto da Simone) Dopo la pubblicazione di “P.W.” entrai in contatto con Andrea De Paoli, musicista che ho sempre seguito e stimato. Una volta che ebbi modo di fargli ascoltare la mia musica, parlando del più e del meno gli proposi di partecipare, o meglio, di essere presente a pieno sul mio nuovo disco che era ancora in fase di scrittura e lui, con mia gioia, accettò senza esitare nemmeno per un momento. Fu proprio Andrea a presentarmi Liotta e Pasko e dopo una seria di telefonate, dato che viviamo lontano gli uni dagli altri, nacque la line-up di “My Secret Diary”. Suonare con loro è sempre stata ed è tutt’ora una bellissima esperienza nonché soddisfazione, in particolar modo con Andrea dato che ho sempre seguito i Labyrinth sin dall’esordio. Tutti i brani di My Secret Diary hanno titoli interessanti e a partire dal titolo stesso del disco si preannunciano come una raccolta di emozioni personali, è così? Se sì, ci puoi dare una piccola descrizione delle stesse che hanno fatto da ispiratrici per le varie tracce? Ho scelto di intitolare l’album proprio in questa maniera per far capire sin da subito che quando compongo mie songs tendo a mettermi a nudo mostrando a pieno il mio animo. Non sono mai stato in America, in California e sinceramente sogno di andarci ma fino ad allora non posso far altro che immaginare come possa essere e così è nata “A Day In California”; mi piace rendere partecipi gli ascoltatori ed i miei fans e con il titolo “I Came Back” mi rivolgo proprio a loro, in un certo senso, salutandoli annunciando il mio ritorno; chi di voi non ha mai sognato?! Chi di voi non si è mai spinto oltre con la mente?! Chi di voi non ha mai volato “oltre l’arcobaleno” (To Fly Over The Rainbow)?!; un mio carissimo cugino è diventato papà proprio nel periodo in cui ero in fase compositiva del disco e per di più sono stato proprio io a battezzare questa splendida bambina, come potevo non augurarle un benvenuto nel nostro mondo (Welcome, Anita!)?; in alcuni periodi della mia vita la musica mi tiene occupato molto tempo a tal punto di poter passare poche ore, pochi minuti, con la mia ragazza, ma quei minuti sono sempre intensi, aspettati con ansia, vissuti fino in fondo e così…”Only Three Minutes To Dream”; essendo fidanzato con una psicologa, a volte mi capita di sentire di alcuni disturbi della mente che mi lasciano riflettere su quanto siamo deboli e fragili e “Borderline” è proprio uno di questi; “You Are My Past, Present, Future” è la song nel disco composta da Andrea, io mi sono limitato a scrivere le parti di chitarra; arrivati a questo punto del disco, era mia intenzione inserire un brano più tecnico degli altri ma per non cadere nella solita dimostrazione inutile, mi sono immaginato una rissa in un saloon stile film comici, tipo quelli con le immagini accelerate… hai presente? E così è nata “Brawl In A Saloon”; “The Beginning Of A New Era” è stata la prima canzone che ho composto dopo aver saputo quale sarebbe stata la line-up del disco e così una nuova fase musicale davanti a me; tornando al discorso di rendere partecipe l’ascoltatore, ecco che chiudo il disco salutando tutti con “Good Bye”. Questo è stato sino ad ora un anno intenso con due uscite da parte tua, sia come solista che con i Moonlight Comedy. Dalle voci che mi giungono però non sembri deciso a fermarti: ho letto di un progetto di un nuovo album dove i brani avranno parti cantate e nel quale dovrebbero partecipare Milan Polak e Tony Liotta. Ci puoi già dire qualcosa di più in proposito? Mi fa piacere che mi dai modo di parlarne. E’ vero, sto gia lavorando ad un nuovo disco che, come hai detto tu stesso, non sarà strumentale. Per ora ci sono già quattro canzoni pronte e conto di pubblicare il tutto per il 2008. I musicisti coinvolti sono Milan Polak (Paul Gilbert, Billy Sheehan, Marty Friedman ed altri) alla chitarra e voce, io alla chitarra, Armando Pizzuti (Moonlight Comedy) e Domenico Citriniti al basso, Andrea De Paoli (Labyrinth) alle tastiere e Tony Liotta (Santana, Sting, Tina Turner ed altri), Andrea Scala (Moonlight Comedy) e Marco Aiello alla batteria. Conto di scrivere un album prettamente Rock. Comunque ho anche iniziato la stesura del nuovo disco dei Moonlight Comedy… Parliamo un po' dei tuoi gusti musicali: cosa ascolti di solito nei momenti di relax e quali sono i tuoi punti di riferimento musicali ai quali ti ispiri (se ci sono)? Ci sono dei gruppi particolari con i quali vorresti condividere il palco? Sinceramente ascolto tutta la musica che mi emoziona, spesso tendo ad andare a scoprire artisti dell’underground. Bhè, se con i Moonlight Comedy riuscissimo a suonare con i Symphony X, sarebbe una bella soddisfazione. Per ora, però, saremo on stage in un grosso live con Destruction, Primal Fear, DGM ed altri al Lagoa Burning Live che si terrà in Portogallo. A proposito di ciò e di altri live in programma, vorrei ringraziare Chiara Pellegrini (www.chiarapellegriniagency.com), mia manager e dei Moonlight Comedy, per il suo impegno e per il lavoro che sta svolgendo per noi…grande Chiara!!! Grazie Simone per la disponibilità, alla prossima! Grazie a te ed a tutti i tuoi lettori che sono stati in nostra compagnia, venitemi a trovare su www.moonlightcomedy.com / www.simonefiorletta.it o sulle rispettive pagine ufficiali di myspace.

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