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MISTHERIA

Siamo qui con Mistheria, alias Giuseppe Iampieri, per parlare della sua ultima uscita “Solo Piano” e non solo. Ciao Giuseppe, è uscito da poco il tuo nuovo album solista “Solo Piano”, 10 brani interamente dedicati al pianoforte senza nessun altro strumento presente. Cosa ti ha spinto a pubblicare un disco di questo genere? Possiamo considerarlo un seguito/evoluzione di quello che hai proposto lo scorso anno con Soundtracks Of Your Life? Ciao a te e HardSounds! “Solo Piano” è un album che da tempo avevo in cantiere ed è stato, per me, il disco più personale e naturale. Ho iniziato gli studi classici in Conservatorio da piccolissimo e subito ho iniziato a comporre brevi brani che dedicavo, di volta in volta, ai miei familiari. “Solo Piano” racchiude quindi l'essenza del mio essere musicista: comporre con uno strumento, eseguire e registrare la mia musica. Le varie vicende, collaborazioni ed occasioni professionali mi hanno portato a lavorare su molti altri campi e generi ma, in sintesi, è “Solo Piano” che mette in luce le mie verità musicali. Volevo fortemente arrivare a registrarlo ma, come dicevo, negli ultimi anni (a partire dalla fine degli studi accademici) ho lavorato molto, sia in studio che dal vivo; volevo prendermi tutto il tempo necessario per realizzare questo disco che richiedeva la massima concentrazione, sia in fase compositiva che esecutiva. Alla fine del tour dello scorso anno (Agosto 2006) ho deciso di iniziare/completare il lavoro e nel giro di due mesi l'album è stato ultimato. Ho atteso alcuni mesi per raggiungere il miglior contratto possibile, volevo essere sicuro che il mio lavoro trovasse la massima accoglienza e il migliore entusiasmo nel discografico interessato. Grazie infinite, davvero di cuore, a Giuseppe Aleo di Videoradio, etichetta italiana di valore e in continua crescita, che ha amato da subito “Solo Piano” e ha creduto nel mio lavoro tanto da proporlo a RAI Trade (etichetta RAI) che ne ha acquistato parte dei diritti e, ad Ottobre 2007, sarà ufficialmente distribuito dalla Self. Fai giustamente riferimento a “Soundtracks Of Your Life”, un album molto vicino nelle atmosfere a “Solo Piano” ma in cui confluiscono varie sonorità, soprattutto elettroniche tra Ambient e New-Age, una collezione di brani composti per sonorizzazioni video/teatrali su cui ho lavorato nel corso di dieci anni. Forse può essere un seguito ma li ritengo, comunque, due lavori diversi e distinti. Come è nata la tracklist di “Solo Piano”? C'è qualche canzone all'interno dello stesso alla quale sei più legato e perché? La maggior parte dei brani erano già comunque composti nel corso degli ultimi anni e già eseguiti in concerto. Non è stato difficile completare la tracklist con un brano (In the name of the father) composto proprio in occasione delle registrazioni dell'album, un brano, oltretutto, a cui tenevo molto perché dedicato a mio padre, persona a cui devo interamente i miei inizi e progressi musicali. L'omaggio a F. Chopin (Notturno in DO# minore op.27, n.1) per me è d'obbligo dato che è la poeticità estrema Chopeniana a pervadere incessantemente il mio approccio compositivo ed esecutivo, indipendentemente dal genere musicale, sia esso Classico, Rock, New-Age o Metal. L'ultimo brano in scaletta è il noto “Libertango” di A. Piazzolla in una mia trascrizione concertistica per solo Pianoforte. Voleva essere una bonus-track ma il mio produttore discografico (G. Aleo) lo ha voluto inserire definitivamente ed io ho ho favorevolmente accettato la proposta. Riguardo al brano a cui posso sentirmi più legato, posso dirti che ogni mio brano vede la luce solo quando e se raccoglie esattamente tutti i miei intenti compositivi, per cui a quel punto diventa, di conseguenza, legato al momento e a me stesso. Voglio, comunque, darti una doppia preferenza: “In the name of the father” per quanto detto sopra e “The life of a miracle”, brano dedicato al grande Shawn Lane, musicista/chitarrista scomparso qualche anno fa e generalmente rivolto a tutte quelle persone che, colpite da forme estreme di malattia, lasciano anzitempo la nostra vita ma che restano, nella nostra memoria, un miracolo vissuto. Che risposta ti aspetti dal mercato per un disco particolare come questo? Ho sempre considerato il fare-musica “disconesso” dalle esigenze del mercato discografico che, soprattutto in Italia, è molto ristretto e, soprattutto, rivolto ad uno o massimo due generi musicali (per lo più di massa). Fortunatamente ho un vasto pubblico anche all'estero, tuttavia propongo la mia musica e la mia ricerca sonora credendo fermamente che se anche solo una persona apprezzasse e gioisse di un mio album riterrei realizzato me stesso e reso utile il mio lavoro. Per questo sento sempre di ringraziare chi mi segue e rende possibile la mia esistenza artistica. La tua carriera è costellata di dischi tuoi e di partecipazioni che svariano un po' in tutti i campi, basti pensare a Winterlong (una power metal band), a Dickinson ed altri. Com'è lavorare su tanti genere spesso molto diversi tra loro? C'è qualcuno di questi che preferisci rispetto agli altri? A volte mi rendo conto di quello che faccio quando qualcuno me lo pone come quesito o riflessione. La tua domanda è uno di questi casi. Mi è sempre stato naturale e spontaneo dedicarmi a vari genere musicali, imbattermi e confrontarmi con essi, questo sin dai tempi del Conservatorio quando alcuni miei amici spesso mi chiedevano come potevo coniugare una Fuga di Bach con una cover dei Deep Purple, oppure sostenere l'esame di ottavo anno di Organo Classico e, il giorno dopo, essere su un palco in tour con il cantante di turno contornato di sintetizzatori. Veramente rimanevo meravigliato dalla domanda dato che per me non era nulla di strano, anzi tutt'altro! Mi piace “colorare” brani e generi con i suoni delle mie tastiere, ascoltare il risultato dei miei interventi su un brano confrontandoli con la sua versione originale. Posso rendere mio un brano Metal, così come un brano Hard Rock o uno Prog-Metal, passare da una sonorizzazione televisiva o teatrale a un solo “shred”, creare tappeti orchestrali per Bruce Dickinson o una parte pianistica per un album di Neil Zaza. A volte mi piace improvvisare su un groove Funky o una Blues lento, a volte trascorrere ore sul mio Pianoforte suonando brani classici. È bello e mi diverte, non potrei lavorare per anni esclusivamente su uno stesso genere...! C'è qualcuno fra quelli con cui hai collaborato per il quale accetteresti al volo, senza pensarci, una nuova collaborazione? Con chi invece ti piacerebbe poter lavorare in futuro se fossepossibile? Lavorerei di nuovo con ogni artista con cui ho già avuto la fortuna di collaborare. Tutti! È un piacere aver conosciuto questi artisti, aver preso parte alle loro idee ed averli fatti parte delle mie. Nella musica è fondamentale conoscere e confrontarsi, acquisire tutto quello che si può ed apprezzarne, nel tempo, il significato. Nel futuro voglio continuare le mie collaborazioni, potrei dirti tanti nomi di grandi artisti con cui vorrei avere l'onore di lavorare, forse però è proprio quella persona a cui ora non sto pensando che domani mi contatterà... per me è sempre stato così e mi piace pensare che continuerà ad esserlo... Parlando di gusti musicali: cosa preferisci ascoltare? Quali sono i tuoi musicisti/gruppi preferisti? Hai qualche tastierista che per te è un punto di riferimento e con il quale ti piacerebbe confrontarti per apprenderne l'esperienza? Ascolto di tutto, indistintamente dal genere e dell'artista. Mi piace conoscere, sapere cosa c'è scritto in un brano, scoprirne l'evoluzione e il contenuto emotivo che trasmette. Dal rock al jazz, dal classico al metal, dal pop al funky non c'è genere che non possa darmi, nell'ascolto, un motivo da apprezzare e rendere parte del mio bagaglio musicale. Poi, nella pratica, mi piace fondamentalmente cimentarmi nei generi a me consoni e che sento più vicini, ma nell'ascolto sono un onnivoro! Per i musicisti/gruppi il discorso è lo stesso, non cambia. Pensa ad un nome e posso dirti che mi piacerebbe ascoltarlo se non lo avessi già fatto. Magari può cambiare l'approccio all'ascolto, esserne totalmente immerso o renderlo conoscitivo ed educativo. Riguardo ai tastieristi, idem. Da Rudess a Kuprij, da Johansson a Moore, da Sherinian ad Andersson, da Jarrett a Corea, ogni artista ha il suo mondo espressivo, la sua forza comunicativa, il suo stile e la sua tecnica, ognuno può rendere speciale ogni singola nota. Vorrei pensare di poter confrontarmi con tutti ed acquisire la loro esperienza; posso dire che l'importante è che ognuno di loro abbia lasciato una tracci di sé, sia dal vivo che scolpita su un CD. Hai già in mente qualcosa per il prossimo futuro? Nuovi lavori/collaborazioni, attività live, etc. Si, molti progetti sono già pianificati per il prossimo futuro. Per quanto mi riguarda sto già lavorando sul prossimo disco strumentale ed il prossimo cantato, poi un tributo, sempre discografico, a Y. Malmsteen (uno dei primi dischi di Metal che ho ascoltato è stato il suo, per l'esattezza “Trilogy”), il mio primo DVD didattico dedicato alle “tastiere estreme” che Maniac Films (www.maniacfilms.com, UK) registrerà fra un paio di mesi, il tour promozionale “Solo Piano” che riprenderà in Autunno (2007) dopo la ri-pubblicazione del disco firmato Videoradio/RAI trade. L'attività discografica e live è abbastanza densa di appuntamenti fra cui il prossimo concerto con Neil Zaza & Italian Band (io pianoforte e tastiere, Walter Cerasani al basso e Fabio Colella alla batteria che, credimi, costituiscono una sezione ritmica assolutamente devastante!) il 15 Dicembre 2007 a Cleveland (Ohio, USA), un mega-show con orchestra e coro nel teatro della città americana. Seguiranno il doppio-CD dal vivo e la tournee in Asia programmata per l'inizio del 2008 sempre con la stessa band. Con Neil Zaza stiamo anche ultimando le registrazioni del suo nuovo album solista in uscita sempre nel 2008. Nei prossimi mesi la mia agenzia sta programmando un mini-tour dell'Europa dell'Est (Ungheria, Romania, Polonia per ora...). Nuove collaborazioni sono già state avviate che porteranno a nuovi lavori discografici e attività live oltre, ovviamente, ai nuovi lavori discografici di artisti con cui già lavoro da anni. Vorrei citarti, fra gli altri, il nuovo album intitolato “It's Important”, a cui seguiranno concerti, del micidiale bassista italiano Dino Fiorenza, un amico e un grandissimo musicista che merita un posto di rilievo nel panorama internazionale. Sto anche pianificando il tour “Messenger of the Gods” che porterà dal vivo la mia produzione prog metal oltre ad una serie di seminari didattici, progetto supportato dai miei sponsors/endorsements. Siamo giunti alla fine della nostra intervista, voglio lasciare a te la possibilità di chiuderla nella maniera che preferisci. Voglio innanzitutto ringraziare te, lo staff di HardSounds, Chiara Pellegrini Agency che cura le mie relazioni stampa (www.chiarapellegriniagency.com), tutti i miei fans e tutti coloro che vorranno scrivermi. A tal proposito potete visitare il mio sito ufficiale www.mistheria.com per entrare in contatto con tutto ciò che mi riguarda e ruota intorno alla mia carriera. Grazie davvero a chi mi dimostra stima ed apprezzamento ed anche a chi vuole “rifilarmi” critiche, le accetto sempre quando costruttive e motivate, mi piace, in generale, il contatto con il pubblico e gli amanti della musica, è grazie a tutti loro che posso dedicarmi alla mia musica, la mia vita.

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