AT VANCE
Ciao Olaf, grazie per quest'intervista! Il vostro nuovo album "VII" suona un pò più "catchy" rispetto al precedente “Chained” fornendoci una versione degli At Vance un pò più semplice ma diretta. Cosa ci puoi dire del vostro nuovo lavoro? Olaf Lenk: Penso che queste canzoni siano venute molto bene. Credo che riflettano il buon rapporto che si è creato tra me e Rick. Questo songwriting ha lo stesso sound tipico degli At Vance con tutte le piccolezze e gli elementi nascosti che si possono trovare anche sui nostri primi album. Questo è il vostro settimo disco in nove anni, una media piuttosto alta rispetto a tanti vostri colleghi considerando tutti i problemi di line-up che avete avuto. OL: Faccio solo il mio lavoro, non mi paragono con le altre band. Da quando ho iniziato ad interessarmi davvero a tutto questo penso solo a fare il meglio che posso. Parlaci di Rick Altzi, il vostro nuovo valido cantante le cui tonalità richiamano un pò quelle della voce di Oliver Hartmann. Come lo hai incontrato? OL: Rick mi mandò un mp3 di una sua canzone chiedendomi se potevo suonare le parti di chitarra. Sono rimasto davvero impressionato dalla sua voce e così lo chiamai e gli chiesi se gli sarebbe piaciuto provare con gli At Vance. Quindi gli mandai una versione approssimata di "Cold As Ice" e lui me la rimandò nel giro di tre ore con le sue parti vocali, quindi prendere una decisione è stato piuttosto facile. "VII" non ha sofferto dei vostri problemi di line up ma anzi il risultato conclusivo è migliore di quello che ci si potesse aspettare. A parte te e Rick chi ha suonato su questo disco? OL: Semplicemente io e lui. Attualmente nella nostra line-up si sono aggiunti Alex Landenburg (Drums) e Manuel Walther (Bass). Quindi hai intenzione di riformare la band per suonare dal vivo e non di proseguire solo con Rick al tuo fianco per dei lavori in studio. OL: Al momento stiamo cercando di organizzare un tour per la fine del 2007, ci sto lavorando sodo. Immagina di poter formare una band composta dai migliori musicisti di sempre viventi e non, chi sceglieresti per formare gli At Vance dei tuoi sogni? OL: Ci sono così tanti musicisti la fuori, purtroppo mi è impossibile risponderti... Su questo disco per la prima volta non troviamo uno dei tuoi consueti omaggi alla musica classica. Ti sei stufato di questo genere di cose o ti sei semplicemente preso una pausa? OL: Ho registrato un brano di classica ma sarà disponibile solo per la versione Giapponese di questo disco. Al momento sto lavorando su un altro brano di Vivaldi per il prossimo album. Parlarci degli argomenti che tratti nei testi delle tue canzoni. Cosa comunicano? C'è un testo in particolare che vuoi descrivere? OL: Ho cambiato le tematiche dei miei testi verso cose più realistiche come la guerra, la gelosia, l'amore e così via. All'inizio erano più riguardo alla mitologia e a questo genere di cose. In qualità di membro fondatore della band parlaci del momento migliore e di quello peggiore che hai vissuto nella storia degli At Vance. OL: Il momento peggiore per me è stato perdere l'amicizia con Oliver Hartmann (Cantante dei primi dischi della band, ndr). Per me è stato veramente come cadere dalle nuvole ma sono riuscito a superare questa perdita, ha davvero cambiato il mio punto di vista dell'intera faccenda. Questa probabilmente è una cosa della quale non vuoi parlare, ma potresti provare a raccontarci qualcosa della tua esperienza con Oliver Hartmann e Mats Leven? OL: Mats dal vivo era molto meglio di Oli. Ma allo stesso tempo era una persona molto difficile da maneggiare, è tutto quello che posso dire. Cosa puoi dirci riguardo al vostro contratto con la AFM? Questa casa discografica ultimamente si sta facendo molta strada nella scena Metal Europea. OL: Dopo la morte di Andy Allendörfer (Proprietario di AFM, ndr) ho temuto il peggio ma gli altri hanno saputo mantenere viva la sua volontà e trattano gli artisti davvero con molta onestà. Parlando da chitarrista, qual’è il tuo modello di chitarra preferito? OL: E' sempre la mia Vigier Excalibur che suono da oramai tredici anni. E' davvero fantastica ed è molto meglio di altre. Grazie Olaf per quest'intervista, ti lascio lo spazio per salutare i fans degli At Vance e i lettori di Hardsounds.it! OL: Spero di poter suonare nel vostro paese il prima possibile, e vi prego ricordate che ogni singolo CD comprato può rendere questo traguardo un pò più vicino. Fino ad allora..."stay At Vanced!"
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